Esodo e confini 2019: con il regista Stefano Grossi capiamo il rapporto tra Albania e Italia
- Written by Massimiliano Anzil
- Published in Esodo e Confini
“Se volete vedervi allo specchio, guardate l’Albania, che è un po’ una caricatura dell’Occidente (Fatos Lubonja)”
Questo il messaggio iniziale del film documentario dal grande impatto “Rotta contraria” di Stefano Grossi, regista che abbiamo avuto occasione di incontrare in occasione del suo intervento alla rassegna bolzanina di film “Esodo e Confini”, ideata da Adel Jabbar, sostenuta dalla provincia di Bolzano ed organizzata da Cedocs.
La frase d'apertura è di Fatos Lubonja, voce indipendente della cultura albanese, dissidente politico che ha subito il carcere per 20 anni durante la dittatura comunista di Enver Hoxha.
“Rotta Contraria” è l'ultimo in ordine di tempo dei documentari del regista ligure, che ne ha già realizzati 13, e racconta la storia di giovani italiani ed albanesi che si scambiano la terra d'origine in cerca di fortuna: chi emigra dall'Albania verso l'Italia per sfuggire alla povertà e chi fa la “rotta contraria” alla ricerca di un lavoro, o per andare all'avventura.
La storia si svolge nel quartiere ipermoderno e tecnologico del centro di Tirana, legato al mondo dei call center. Da li passano i più importanti stipendi del mondo lavorativo albanese, in alcuni casi più alti di quelli pagati per lavori molto più ricercati, come quelli legati alla pubblica amministrazione o alle banche.
Oltre ai giovani (quattro albanesi e quattro italiani con storie e sensazioni molto diverse), il documentario ci mette di fronte due personaggi iconici della storia recente albanese, lo scrittore Fatos Lubonja e l'imprenditore Agron Shehaj, deputato in parlamento e presidente della più grande catena di call center albanesi. Da una parte l'importazione del modello capitalistico e dall'altra la ricerca del mantenimento della democrazia.
Nella foto, da sinistra a destra: il sindacalista Artan Mullaymeri, il regista Stefano Grossi e l'ideatore della rassegna Adel Jabbar
Come viene fatto notare, molti paesi balcanici hanno fatto un salto pericolosissimo dalla dittatura al capitalismo, senza passare dalla democrazia e questo ha provocato la creazione di condizioni di sfruttamento verso le persone e l'ambiente che sono estremamente gravi.
Rotta contraria quindi non ci parla solo degli albanesi in Italia e degli italiani in Albania, ma anche della storia contemporanea di uno dei paesi più vicini al nostro, divisi da una lingua di mare ma sempre più collegati grazie alla condivisione di interessi economici e lavorativi, oltre che naturalmente, storici.
Stefano Grossi ci ha fatto riflettere con il suo documentario su questa realtà, che molti tra noi non colgono abbagliati solo dalla diversità di accento.
Latest from Massimiliano Anzil
- “Intrecci”: a Bolzano il 31 ottobre parliamo di cultura e tessuti. Collegati on line! E' facile e comodo.
- Cedocs, contro l’isolamento le lezioni sono online
- Il mostro invisibile: la “pericolosa Bolzano” al Centro Trevi mercoledì 11 marzo
- Al Cedocs Lorenzo Ferrarese ci parla del rapporto tra cibo e arte
- Passato e futuro dei ghiacciai dell’Alto Adige. Alla sala Ortles la serata documentario con Pietro Bruschi e Roberto Dinale