"L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare!" Ginettaccio lo potrebbe ripetere anche oggi

A Firenze venerdì 14 si è tenuta una presentazione ufficiale, alla presenza di esponenti significativi della realtà culturale e religiosa della città e non solo, di cattolici ma anche della Comunità Ebraica Fiorentina, dell'audiolibro della Caritas, dedicato al campione di ciclismo Gino Bartali, di Ponte a Ema (frazione di Firenze), "Giusto fra le Nazioni" dal 1913, premio conferito ex post ai non-Ebrei che aiutarono gli Ebrei in particolare nell'epoca terribile della Shoah per salvare cittadini di origine ebraica.

Al campione, che non aveva fatto mai parola della sua opera, essendo un cattolico (distintivo dell'Azione cattolica sempre in bella mostra), in obbedienza al principio "il bene si fa, ma non si dice", aveva salvato molti Ebrei trasportando da Firenze ad Assisi in bicicletta documenti falsi, su indicazione dell'allora cardinale di Firenze Elia della Costa.

Bartali, ovvero "Ginettaccio", in apparenza scontroso e polemico, era invece uomo buono e retto, e il premio assegnato dall'istituto israeliano Yad Vashem l'ha meritato tutto e in pieno.

Credo sia più importante rivalutare questo aspetto rispetto a quello sportivo, che interesserà gli appassionati e gli storici dello sport più che i pochi "aficionados" ancora in vita. E, permettendomi di citare l'espressione favorita di Ginettaccio, che ricordo per averlo visto presentare all'inizio degli anni Novanta, "Striscia la notizia", "L'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare", penso che essa vada bene anche per la confusa memoria di bilancio dell'attuale governo italiano e dell'attuale momento politico nazionale ...

Eugen Galasso

Last modified onLunedì, 17 Dicembre 2018 14:39