Pietro Vittorio

Pietro Vittorio

Festa del Primo maggio

Il Primo Maggio tutti si festeggia il lavoro. E' chiaramente un affermazione retorica. Può festeggiare il lavoro chi sul lavoro sta male? può festeggiare il lavoro chi lavorando è morto per colpa di inadeguatezze altrui? può festeggiare il lavoro chi non è messo in regola, chi non si mette via quello che gli servirà al momento della pensione, chi viene pagato meno di quello che stabilisce il suo contratto di settore? 

L'orchestra dei giovani europei EUYO a Bolzano. Che bel concerto!

Che bel concerto il 6 agosto al Teatro Comunale di Bolzano! Si sono esibiti i giovani musicisti dell'orchestra europea EUYO diretti dal Maestro Sir Antonio Pappano e con la bravissima violinista Julia Fischer. Il concerto è stato preceduto da una bella presentazione del direttore del Conservatorio Giacomo Fornari.

Una serata da ricordare, con le musiche di Beethoven e di Strauss, con un bis finale di Verdi e l'allegria del saluto festoso in musica dei ragazzi sul palco. 

Grazie!

 

 

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Marco Bernardi: sta lasciando il suo segno su Bolzano (e non solo!)

Oggi al Trevi di Bolzano è stato presentato il libro "Marco Bernardi, cinquant'anni di teatro" di Alessandra Limetti. Tanta gente in sala a seguire gli spunti e le annotazioni di Marco Bernadi e degli altri intervenuti al microfono. Il saluto iniziale l'ha portato il dirigente provinciale della Cultura italiana, Antonio Lampis, ed un messaggio di saluto è arrivato dall'assessore alla Cultura italiana, Giuliano Vettorato.

Marco Bernardi è stato per 35 anni il Direttore del Teatro Stabile di Bolzano, ha diretto la messa in scena di 36 spettacoli, ha portato i suoi lavori teatrali in tutt'Italia, alla Biennale di Venezia, ma anche in Germania, in Austria, in SudAmerica, a Seoul ed a Los Angeles. Tutti posti dove ha portato unito al suo anche il nome di Bolzano. E nella nostra città ha seminato momenti di riflessione su situazioni e persone attraverso i suoi spettacoli, ha raccontato anche le vicende umane e storiche dei bolzanini, parlando del Lager di Bolzano e dei rapporti tra i gruppi linguistici, di Piazza della Vittoria e della "meranese" Sissi.

Per spiegare cosa sono stati i "50 anni di teatro" di Marco Bernardi la cosa più giusta è riportare quanto dice lui stesso sul retro di copertina del libro: "Il teatro che mi appassiona è il teatro di parola, dove autore e testo giocano un ruolo primario in quanto portatori di contenuti, della storia, ma anche della forma e della struttura drammatica. Credo in un teatro degli scrittori, classici e contemporanei, in un'idea "alta" di letteratura teatrale che elabori testi specifici per i linguaggi del palcoscenico e proponga temi significativi per il dibattito delle idee, in una sorta di laboratorio pubblico di sperimentazione delle emozioni, delle opinioni, della ricerca del senso della vita."

 

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