Eugen Galasso

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Basta con la lagna di quei sudtirolesi che definiscono la festa della Befana come festa fascista!

Riecco la befana: da molto tempo, in Suedtirol/Alto Adige l'esponente politica pantirolese Eva Klotz definisce la festa della Befana "festa fascista".

Errore storico grave: da sempre in tutta Europa, a parte la coincidenza di date con il passaggio dall'Equinozio d'Inverno alla festa della luce (Sol invictus), e prescindendo dai possibili richiami alle feste della dea pagana Diana, la figura di Perchta in tutta Europa, di Frau Holle in ambito germanico, di Frigg in Scandinavia, in ambito cristiano la leggenda dei Re Magi che avrebbero chiesto a una vecchina di indicar loro la strada per Betlemme, sono storie progenitrici della Befana.

Che poi il fascismo ne abbia approfittato ed abbia istituito la "Bafana fascista" e il postfascismo la "Befana del MSI" non è colpa della buona vecchietta che porta i doni, ma di chi ha menato vanto di aver proseguito una tradizione che certo non è di sua competenza.

Eugen Galasso

A proposito dei discorsi di fine anno dei Presidenti della Repubblica

Da anni, ormai, sentiamo i discorsi di fine anno di Presidenti della Repubblica "extra legem" (vale per Mattarella come per Napolitano), rieletti senza che la rielezione sia di per sè prevista, e lo stesso vale  per i loro discorsi disseminati durante l'anno.

Dicono cose anche importanti, ma in genere risapute e ridondanti, dove sarebbe da ridefinire il ruolo del Presidente della Repubblica rispetto al governo (la dizione "capo dello Stato" non è prevista dalla Costituzione) ma sarebbe anche da esaminare in modo serio la possibilità di un Presidente eletto dal popolo, invece che da un "compromessi tra partiti", con annessa, diciamolo, l'abolizione delle spese per il Quirinale.

Eugen Galasso

Rinuncia al Presepe: è un atto di rispetto delle altre culture o di rinuncia alla propria?

La volontà di taluni direttori di istituti scolastici e accademici, ma anche di vari negozianti, di "togliere" il presepe dalle rispettive istituzioni o dai negozi non costituisce una forma di rispetto delle altre culture, religiose e non, ma semplicemente la rinuncia alla propria cultura, cioè una volontà semplicemente suicida, foriera di effetti quasi certamente negativi.

Lo si è visto in tutte le realtà francesi, italiane, di altre nazioni, che hanno voluto ricorrere a tali metodi. Per motivi, non si sa bene, legati alla volontà di intercettare altre sensibilità o solamente per entrare in altri mercati.

Eugen Galasso

Riforma costituzionale: lo scoglio dei poteri del Presidente

La ventilata (da parte dell'attuale maggioranza di governo) riforma del "premierato" inquieta la cosiddetta "sinistra", in quanto sembra ridimensionare i poteri decisionali del Presidente della Repubblica. Le dichiarazioni del Presidente del Senato delle ultime ore hanno rinfocolato le polemiche.

In realtà, oltre al fatto che non c'è ancora nulla di deciso, sembra essersi fatta strada, in alcuni settori politici e dell'"opinione pubblica", una sorta di mitizzazione del ruolo del "capo dello Stato" (definizione che, pearaltro, come tale, non figura nella Costituzione). Dato che ormai da anni parlare di "pericolo di golpe" vuol dire muoversi in uno scenario fantapolitico, non si vede perchè una riforma costituzionale, ormai quasi ottant'anni dopo la sua approvazione, previa ampia discussione parlamentare, non possa avere un senso.

Eugen Galasso

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