Mattarella e Papa Francesco si incontrano.

"Cordialissimo incontro" viene definito quello tra Papa Francesco e il presidente Mattarella (seconda visita al Quirinale del papa). Non c'è da stupirsene per la grande qualità umana e spirituale del Papa e quella del presidente, decisamente superiore al suo predecessore. Ma c'è anche da dire che, merito di questo è anche il "secondo (nuovo) Concordato", opera di Bettino Craxi (18 febbraio 1984) che, firmato con il cardinale Casaroli, sanciva l'adattamento ai nuovi tempi, togliendo il riferimento, di stampo fascista anzi clericofascista, alla religione cattolica come "religione di Stato".

Tutto bene, diremmo, non fosse la parte debordante che i TG hanno assegnato al discorso del Papa, oscurando ogni altro fatto. Un clericalismo (criticato da moltissimi cattolici "laici" e critici)  che nei media assume ogni mossa papale ed ecclesiastica.

Sembra di vivere ancora"tra l'assenzio (oggi le nuove droghe....) e la Grande Messa" (Jacques Brel), quasi il segno dei tempi non si fosse fatto sentire. Non viviamo più negli anni (1958, per essere precisi) quando, in "Pour l'Italie" (Paris, Julliard) il pensatore e polemista Jean François Revel (1924-2006) definiva il Vaticano uno dei grandi mali italiani. Non mi schiero con lui, ma ritengo il clericalismo sornione (ma anche contraddittorio) dei media una pura e semplice operazione di facciata, ma di faccitaa conformista: RAI, Mediaset, Sky corrispondono a gruppi di potere precisi, decisi a indottrinare le persone, non a farle pensare con la loro testa.

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 11 Giugno 2017 12:55