Don Milani e Don Mazzolari valorizzati da Papa Francesco

IL Papa a Barbiana (Firenze) a rendere un omaggio non retorico a don Lorenzo Milani (1923-1968), come poco prima aveva fatto a Bòzzolo per don Primo Mazzolari (1890-1959). Due figure straordinarie, "profetiche" se il termine significa ancora qualcosa, due "ribelli" rispetto a convenzioni e menzogne della civiltà (cattolici anche profondamente, ma lontani da schemi ricevuti), due persone libere da indottrinamenti che, storicamente, si sono sovrapposti ai testi sacri, spesso "sviandone"-"fraintendendone" il senso profondo.

Papa Bergoglio non ha canonizzato Milani o Mazzolari, ma ne ha riconosciuto lo spessore profondo, versus coloro che li vorrebbero, se non tra i "dannati", certo al bando o quasi, in una compagnia di "reprobi", di "persone pericolose", che "renderebbero un cattivo servizio alla fede", da costoro intesa come mera obbedienza e miracolisticamente, con in testa il culto dei "Santi" (nel cristianesimo primitivo "santa" era la comunità dei Cristiani, anche se composta da peccatori), con punte superstiziose spesso connesse con la simonia (vedasi Medjugorje).

Ancora una volta, pur nell'ambito di due visite brevi, papa Francesco fa una scelta ben diversa da quella che segnato i due papati precedenti, ma soprattutto non teme quegli attacchi che provengono dal tradizionalismo cattolico, legato mani e piedi anche a precise scelte politiche...

Eugen Galasso

Last modified onMercoledì, 25 Ottobre 2017 14:38