Immigrazione: in ritardo di anni ma finalmente si cerca una soluzione globale con l'ONU

Qualche emittente TV ha ritrasmesso, a distanza di 31 anni e 1/2, il drammatico appello di Bettino Craxi a proposito di un'immigrazione incontrollata. Oggi, finalmente anche qualche esponente europeo (la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen, in specifico) se ne accorge a proposito della situazione a Lampedusa.

Lungi dal voler esaminare le cause (la poverta', anzi la miseria cresce in Africa, ma non solo), almeno il problema della limitazione-regolarizzazione degli ingressi torna a venire affrontato, e qualcuno oggi (anche la stessa leader Meloni) chiede, opportunamente, di coinvolgere l'ONU.

Se si fosse fatto almeno 15 anni fa, oggi la situazione sarebbe meno drammatica...

Eugen Galasso

Gli attacchi alla famiglia della Meloni

Decisamente strana (per non dire altro) questa tattica (ma sembra quasi strategia, in certi momenti) che consiste nell'attaccare a livello personale, soprattutto prendendone di mira la famiglia, la premier Meloni.

In un tempo nel quale. giustamente, si punta sui diritti della donna, sulla totale equiparazione della donna rispetto all'uomo, sembra che la sinistra faccia clamorosi passi indietro, prendendosela proprio con una donna, diventata leader.

Un paradosso che un domani potrebbe trasformarsi in un boomerang, anche elettorale.

Eugen Galasso

Il PD non si sa cosa sia

Se esaminiamo la fase attuale di stallo in cui manifestamente si trovano varie forze di opposizione al governo di centrodestra (che di per sè non è certo un modello di perfezione, sia chiaro!) e segnatamente il PD, anche con la dirigenza Schlein, bisogna constatare che: A) rispetto al PDS (Partito Democratico di Sinistra) del 1990 sembra passato un secolo, non trent'anni e poco più.

Oggi nessuno in quel partito, o ben pochi, citerebbero Marx come "ideale di una società di iiberi e di uguali", come invece nel documento di Occhetto che preludeva alla svolta della Bolognina (12 novembre 1989), dato che oggi il Partito Democratico (denominazione mutuata dal Democratic Party made in the USA, è un partito che ha dentro veramente di tutto...); B) già l'"antico" PDS non accoglieva, anzi, respingeva e rimandava al mittente (Craxi e PSI) il riferimento ad un partito socialista liberale (o libertario, fatte salve le differenze...).

Oggi il PD non si sa che cosa sia, dove il rifiuto di radici ideali (se non "ideologiche") pesa non poco....

Eugen Galasso

Il tema del salario minimo è un tema in realtà vecchio e contraddittorio

Rileggendo certi documenti ci si accorge di come il dibattito politico attuale sia, allo stesso tempo, "vecchio" e contraddittorio.

A proposito della questione del minimo salariale, oggi "à la une", ossia in prima pagina, in Italia per "merito" del PD, dei 5 Stelle, della sparuta pattuglia di "Sinistra Italiana-Verdi", conviene andarsi a rileggere la fondamentale intervista di Giampaolo Pansa all'allora segretario del PCI, nel "Corriere della Sera" del 15 giugno 1976. Ecco quanto dichiarava Berlinguer: "Non capisco perchè l'unico elemento su cui cominciare a premere debba essere il salario! Ci sono tanti altri dati, che possono variare".

Oggi, invece, Schlein, Conte e i vari altri esponenti minoritari della "sinistra" sembrano battersi solo su questo elemento, trascurando, tra gli altri, di affrontare davvero il tema della sicurezza sul lavoro, legato anche all'alternanza scuola-lavoro.

Non si dice mai, ma non va dimenticato che l'indicazione per il salario minimo di 9 euro orari si riferisce a 9 euro/h lordi, non netti!

Eugen Galasso.

Il caso del generale Vannacci: ad ognuno le proprie responsabilità (e la doverosa ammenda)

Che un generale in carica, come Roberto Vannacci, pubblichi un libro nel quale gay e persone di altre etnie vengono messe al bando come "diverse da noi", come "anormali" (questo, per Vannacci, sono i gay) vuol dire che nella società italiana c'è ancora uno zoccolo duro pericoloso.

Il libro va messo in crisi (se verrà bruciato in piazza la cosa avrà le sue buone ragioni), il generale rimosso, vanno indagate connivenze nell'esercito e altrove. Da qui, pero', ad incolpare tout court il governo di omofobia e di politica discriminatoria verso gli stranieri ce ne corre.

Le opposizioni avrebbero un gioco facile quanto immeritato. Eugen Galasso

Perchè tante ombre e omissioni sulla strage di Bologna?

Dal 2 agosto del 1980, giorno della strage alla stazione di Bologna, sono passati 43 anni. Condannati come esecutori effettivi Francesca Mambro, Giusva Fioravanti, Luigi Ciavardini. dei NAR (gruppo neofascista stragista), ma, al di là degli esecutori, molto è ancora ignoto e/o è stato insabbiato. Perchè?

Difficile esprimersi, dato che un processo di questo tipo, per una strage cosi articolata (all'epoca la tecnologia anche a scopi criminali a disposizione era infinitamente minore di quella attuale), è molto complesso, ma la questione sconcerta.

D'accordo, c'è chi ci ricorda che non sappiamo ancora molto (certamente non tutto) riguardo all'assassinio di John Fitzgerald Kennedy, avvenuta ormai 60 anni fa (così sarà, esattamente il prossimo 22 novembre). Ma perchè riferirsi sempre ai modelli peggiori, a quelli dove molti testimoni e protagonisti sono morti da anni, dove questioni diplomatiche e spionistiche sbarrano la strada alla verità? La strage di Bologna, 85 morti, ricordiamolo, non sembrava avere una eccessiva complessità di lettura. Invece?

Eugen Galasso

Accuse a Salvini di vicinanza agli interessi della delinquenza. C'è di che essere perplessi di queste uscite.

Richiamandosi a un saggio del grande storico e poliitico socialista Gaetano Salvemini, che nel 1910 aveva definito l'allora primo ministro Giovanni Giolitti "ministro della malavita", lo scrittore Roberto Saviano appioppa tale definizione a Matteo Salvini, attuale vicepresidente del Consiglio e ministro alle infrastrutture, ripetendo, più di un secolo dopo, uno slogan che allora aveva un senso preciso, ma che oggi non descrive una realtà definibile, dato che Salvini può e deve venir criticato per molti motivi, ma non certo come esponente di "connections" mafiose, come quella.

Salvini è stato attaccato anche da don Luigi Ciotti, fondatore di "Libera" che ha parlato del "ponte sullo stretto di Messina" come "capace di unire più che due coste due cosche", riferendosi al pericolo, certo possibile (più che "probabile") di infltrazioni criminali mafiose nell'opera da realizzare e nei benefici del collegamento fisico Sicilia-continente. Certo, però, che, parlarne prima che l'opera venga realizzata, appare quantomeno un azzardo...

Eugen Galasso

Caso La Russa: c'è un legame tra essere Presidente del Senato e essere padre di un accusato di violenza carnale?

Con tutti i problemi della politica italiana (salario minimo si o no, riforma della giustizia, riforma del fisco etc.) la questione del figlio di La Russa impegnato eroticamente o realmente responsabile di violenza carnale (lo stabilirà un processo) non ha nulla a che fare perchè si situa decisamente al di fuori dell'ambito politico.

Che ora un noto garantista, direttore del neo-rinato giornale "L'Unità", consigli al padre del giovane di ritirarsi da Presidente del Senato, a parte la scarsa efficacia del messaggio, sembra francamente inutile, anzi superfluo (quando non abnorme n.d.d). Sarà lo stesso uomo politico a scegliere se continuare a svolgere il suo ruolo attuale o tornare a fare l'avvocato, difendendo in qualche modo il figlio.

Eugen Galasso

Scioperi nei trasporti

La giornata dello scorso 13 luglio, con lo sciopero dei treni, sarebbe stata fonte di disagio estremo per i viaggiatori, in un periodo comunque di vacanza. La decisione di Salvini, quale ministro delle infrastrutture, di dimezzarlo, riducendolo a mezza giornata, dunque a 12 ore, ha certamente avuto un senso. pur intaccando (come sostiene il sindacato) il diritto di sciopero.

Forse, una decisione meno tardiva avrebbe favorito  una soluzione meno tardiva e forse scongiurato lo sciopero in quella data. Con lo sciopero negli areoporti vedremo se si ripeterà la stessa situazione o meno.... 

Eugen Galasso

La Russa: dichiarazioni sulla vicenda del figlio che nascono da una posizione maschilista

Se gli attacchi della "sinistra" sembrano sostanzialmente ingenerosi verso tutti gli episodi "controversi" che riguardano l'attuale governo, ce n'è almeno uno che, senza entrare in merito alla questione, giuridica e dunque da lasciare alla magistratura, che sconcerta: quella riguardante il figlio di Ignazio La Russa coinvolto in una vicenda di violenza carnale ai danni di una ragazza che ha denunciato il fatto di recente, a fatti già avvenuti.

Ora,  lasciando aperta la questione di come si sono svolti i fatti, possiamo certo commentare le dichiarazioni in proposito fatte da Ignazio La Russa che palesemente risentono di una mentalità maschilista legata alla sua posizione politica, impostazione che lo porta a minimizzare la questione, se non a negarla a priori.

Eugen Galasso

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