Pare improprio il lavoro della Chiesa locale per scegliere il futuro Sindaco di Bolzano

 Leggo in un numero vecchio dell'"Alto Adige" un lungo articolo di Paolo Campostrini sulle iniziative del GEIS (Gruppo ecclesiale di impegno sociopolitico) notoriamente guidato dal prof. Don Paolo Renner.  

 

Da un lato, complimenti perché almeno tutto viene dichiarato, dato ad extra, né Renner si nasconde, anzi, quindi "i giochi sono fatti".

 

Dall'altro, però, tante riserve: perché voler a tutti i costi dare alla città un sindaco "cattolico", magari un "cattolicone" come lo era Gigi Spagnolli?

 

Perché mai un sindaco laico, in questa città (parlo della Bolzano moderna, post-seconda guerra mondiale)? Da Ziller in poi, solo cattolici. Eppure, a Dio piacendo (lo sottolineo) dei non-cattolici hanno guidato il paese, da Spadolini a Craxi al presidente della Repubblica più amato dagli italiani, Pertini. Né, ci sembra, sono stati i peggiori, anzi...

 

A livello locale anche, in tutta Italia, a Bolzano mai. Sarà per questioni etniche, id est di rapporti con la SVP, partito (almeno ufficialmente) iper-cattolico, per non dire anche clericale? Può essere, ma non sappiamo se sia effettivamente così.  

 

Certo dispiace che una persona capace (e "laica", a suo modo ) colta non solo a livello teologico come don Renner abbia "tirato, per ben due volte (forse tre, ma la terza volta non ha funzionato) la volata a un personaggio come Spagnolli, ma più in generale che la longa manus di sua maestà la Chiesa cattolica (le altre qui sono minoritarie, anzi sono sostanzialmente delegittimate dalla vox populi e da quella dei poteri dominanti), anche se rappresentata da un"illuminato" come il prof: Renner, si estenda così tanto da proporre propri candidati: in altri paesi, compresa la vicina Austria, ciò è difficilmente concepibile.

 

Il dott.Rebecchi, "cavallo su cui punta" il citato GEIS sarà un'ottima persona, personalmente non la voterei per il "marchio" che porta.  

 

Sarò eccessivo, sarò "fanatico", ma credo che, specialmente in una realtà come quella made in South-Tyrol le candidature debbano venire dal basso, dal partiti e movimenti culturali, non da quelli ecclesiali, che dovrebbero piuttosto indicare linee generali, non nomi di candidati.    

 

Eugen Galasso

Last modified onSabato, 12 Marzo 2016 22:17