Bolzano: riuscire a costruire un governo della città. Questa la sfida del candidato Sindaco che otterrà più voti l'8 maggio prossimo

Sabato 23 maggio, l’appuntamento per le interviste pubbliche con i candidati al posto di Sindaco di Bolzano è fissato dentro al Comune. Gente comune presente a questo momento civico importante? Mah, forse qualcuno?
Invece fuori, sulla pubblica via, tanta gente, turisti solamente?, che osservano un mucchio di giovani schierati come militari, ma militari non sono, sono i componenti dell’associazione culturale degli Schuetzen.


Schuetzen 23 4 16 2

Un paio di appartenenti all’associazione culturale vanno su e giù per le file di giovani fermi sull’attenti e gridano ordini secchi. Ho fretta di andare a sentire i candidati Sindaco, e vado spedito verso il Comune, lasciandomi dietro un inizio di musica cadenzata. Dentro invece ho un forte disagio: possibile che ci siano tutti ‘sti giovani a far finta di fare i soldati? Ma quando fanno le riunioni della loro associazione culturale di che parlano? Passano il tempo facendo “attenti! Riposo! Pied arm” (naturalmente in tedesco, ci mancherebbe, se no come far diventare concreto l’auspicio che Bolzano diventi una città tedesca, dove ci si parla in tedesco? Chi perché ha diritto di parlare la propria lingua, e ci mancherebbe!, e chi perché ha interesse di far pratica nella seconda lingua e impararla finalmente bene, e ci mancherebbe pure questo!).

Quindi entro nella Sala del Comune con una forte aspettativa interiore: qui troverò un ambiente positivo, con proposte per migliorare il grado di civiltà della mia città, con gente che mi dice come si andrà a risolvere i problemi che ci sono e che non pensa che l’impegno civile sia guardare indietro, camuffare sotto il nome di impegno culturale lo spirito violento militaristico e pure predisposto alla prevaricazione.
Non starò a dire candidato per candidato quello che ha detto o non detto: l’hanno già fatto in tanti altri siti informativi.
Quello che voglio annotare è il livello, per molti casi, deludente della rassegna dei personaggi che si immaginano in grado di rappresentare i loro concittadini nell’affrontare le tematiche quotidiane e di prospettiva di Bolzano.

Holzmann Keller 23 4 16 2   Non hanno aiutato molto le domande, raramente mirate a capire non solo le posizioni dei candidati sui problemi ma anche le implicanze delle loro affermazioni. Ne sono venuti fuori dei ritratti piuttosto vaghi, con un Holzmann che conferma la sua affidabilità di politico in grado di gestire una realtà complessa come la città di Bolzano ma non riesce a parlare dei suoi propositi programmatici; un Caramaschi che conosce la macchina comunale e le logiche operative e quindi può portare avanti le cose senza scossoni partendo dal fatto che Bolzano ha indici di benessere, dice, quasi svizzeri; un verde, Lantschner, che ha fatto la figura del politicante più politicante dei politicanti biascicando di moral suasion del Comune con la Provincia “che ha caricato Bolzano di troppe strutture di carattere provinciale (inceneritore, 2 milioni di camion l’anno in autostrada, ferrovia, aeroporto”; un Tagnin che mi stupisce quando afferma che sull’aeroporto, lui è favorevole, ma il suo voto vale 1, come quello di un qualsiasi cittadino: ma come? sarebbe un Sindaco che invece di rappresentare e orientare la maggioranza dei cittadini conterebbe solo per se stesso? E giù giù fino alla 5 Stelle Pifano che fa vanto del fatto che le candidature siano sempre preventivamente da certificare dal Tribunale e dalla Procura in particolare, che presenta una ricetta ambientale fatta di chiusura progressiva dell’inceneritore (??) e di raccolta differenziata fatta meglio e che per la sicurezza si affida “ad azioni di prevenzione”.


Insomma, cercavo idee su come si pensi di dare un ruolo alla città e sono rimasto deluso, salvo Zappetti che è riuscito a dire che Bolzano ha la ricchezza, che può essere valorizzata, di essere luogo d’incontro unico tra idee e traffici del Nord e del Sud, dell’Est e dell’Ovest. Cercavo risposte su come si interverrà sull’urbanistica cittadina e su un mercato della casa in condizioni allarmanti, sia per chi acquista che per chi affitta, ma l’unica che è riuscita a parlarne un attimo è stata la Pifano ma per dire la solita banalità della necessità del “censimento delle case sfitte”, sistema notoriamente efficace per giustificare pianti e non per liberare nel mercato nuove case. Cercavo di capire come si vuol intervenire per far creare posti di lavoro per i giovani, ma nessuno è riuscito ad accennarne e men che meno a dire concretamente che si potrebbe fare.

Cercavo conferma sul fatto che il nodo centrale e ineludibile della politica della città è quello della definizione del suo rapporto con la Provincia, ma nessuno ha avuto modo di parlarne e di farmi capire come intende fare. Anzi, scusate, c’è stato quello che la risposta a questo problema ce l’ha: la moral suasion. Scusa, davvero. Devo, anzi, dire che, sul tema, ha avuto una informazione che mi rafforza nella mia convinzione che la città non conta nulla sulle cose che contano, ma che è la Provincia che fa e disfa: il numero dei rifugiati da ospitare è stabilito dalla Provincia, non dal Comune come avviene in tutta Italia. C’è un motivo a questo fatto? (nota a margine: sull’assistenza il Comune non conta, è la Provincia che decide; sull’urbanistica e sugli insediamenti il Comune non conta, è la Provincia che decide; sulle infrastrutture (aeroporto, ferrovia, autostrada) il Comune non conta, è la Provincia che decide; sull’energia il Comune non conta, è la Provincia che decide; e si può continuare). Cercavo poi di capire come il Comune potrà finanziare tutte le sue attività. Ma forse non è importante.

Insomma, il vecchio ABC secondo il quale un politico, una forza politica si affermano perché riescono a rappresentare e a coalizzare degli interessi reali della loro società a Bolzano sembra non valere. Ci si rivolge “a tutti”, le proposte vengono fatte come se fossero approvabili “da tutti” senza approfondire e dire chi ne trae giovamento e chi ne paga un prezzo.

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L’unico punto chiaro emerso dall’incontro coi candidati Sindaci è che tutti sono consapevoli che dopo l’8 maggio si dovrà trattare tra i vari schieramenti per trovare una sintesi e garantire un governo alla città. Cioè serviranno forti capacità politiche per arrivare a questo risultato. E, come dicevamo sopra, ci pare che solo un candidato a Sindaco ci può dare delle garanzie di essere all’altezza della situazione ed abbia le necessarie capacità politiche per riuscire nell’impresa.

E’ questo il nodo attorno al quale ruotano le imminenti elezioni: quello di creare un equilibrio di governo del Comune. Questo deve averlo chiaro ogni concittadino.

(Pietro Vittorio)

Last modified onDomenica, 05 Giugno 2016 11:00