La Legione cecoslovacca nella Grande Guerra
La Legione cecoslovacca nella Grande Guerra
PAGINE INEDITE SULLA GRANDE GUERRA IN REGIONE
"L'armata silente. Imprese ed eroismi di irredenti adriatici e cecoslovacchi sul Lago di Garda". Questo il titolo dell'ultima ricerca sulla Grande Guerra firmata dal bolzanino Corrado Pasquali che da tempo si dedica allo studio e all'approfondimento di vicende che si sono consumate, su vari fronti, a cavallo dei cruciali anni 1914-1918. L'autore da sempre attento all'irredentismo adriatico o tridentino questa volta ha concentrato la sua attenzione sulle vicissitudini della Legione cecoslovacca (più di 25.000 uomini) che si schierò con gli italiani per la liberazione dalla dominazione austro-ungarica.
Arruolati loro malgrado nell'esercito asburgico, allo scoppio della guerra i soldati cecoslovacchi o scelsero la via della diserzione oppure si lasciarono sopraffare dai nemici. Disertori o prigionieri, i cecoslovacchi diedero vita a formazioni autonome che combatterono contro gli imperi centrali ad esempio, nel settembre del 1918, sul Doss Alto, posizione di considerevole importanza strategica tra Adige e Garda. Qui la VI Divisione composta esclusivamente da soldati cechi sostenne e respinse gli attacchi austriaci al comando del generale Andrea Graziani. Alcuni di loro presi prigionieri, furono processati come traditori e impiccati. Al termine del conflitto, nel dicembre del 1918, l'intero corpo ristrutturato in corpo d'armata venne infine ricondotto nella patria liberata.
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