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Pietro Vittorio

Pietro Vittorio

La Legione cecoslovacca nella Grande Guerra

La Legione cecoslovacca nella Grande Guerra

PAGINE INEDITE SULLA GRANDE GUERRA IN REGIONE

 "L'armata silente. Imprese ed eroismi di irredenti adriatici e cecoslovacchi sul Lago di Garda". Questo il titolo dell'ultima ricerca sulla Grande Guerra firmata dal bolzanino Corrado Pasquali che da tempo si dedica allo studio e all'approfondimento di vicende che si sono consumate, su vari fronti, a cavallo dei cruciali anni 1914-1918. L'autore da sempre attento all'irredentismo adriatico o tridentino questa volta ha concentrato la sua attenzione sulle vicissitudini della Legione cecoslovacca (più di 25.000 uomini) che si schierò con gli italiani per la liberazione dalla dominazione austro-ungarica.

Arruolati loro malgrado nell'esercito asburgico, allo scoppio della guerra i soldati cecoslovacchi o scelsero la via della diserzione oppure si lasciarono sopraffare dai nemici. Disertori o prigionieri, i cecoslovacchi diedero vita a formazioni autonome che combatterono contro gli imperi centrali ad esempio, nel settembre del 1918, sul Doss Alto, posizione di considerevole importanza strategica tra Adige e Garda. Qui la VI Divisione composta esclusivamente da soldati cechi sostenne e respinse gli attacchi austriaci al comando del generale Andrea Graziani. Alcuni di loro presi prigionieri, furono processati come traditori e impiccati. Al termine del conflitto, nel dicembre del 1918, l'intero corpo ristrutturato in corpo d'armata venne infine ricondotto nella patria liberata.

L'Alto Adige delle Opzioni

L'Alto Adige delle Opzioni

Le lettere aperte. 1939-43: intervista di Max Carbone a Christoph von Hartungen (parzialmente citata in “Corriere dell’Alto Adige”, 27 ottobre 2006). Lettere, scritte a mano. Inviate, intercettate dalla censura. Aperte, lette, trascritte, richiuse e rispedite. La censura era quella fascista, gli anni erano quelli tra il 1939 e il 1943, il luogo il Sudtirolo. Erano le cosiddette “opzioni”, il malaugurato tentativo attuato dai governi italiano e tedesco di mettere ordine nella questione altoatesina. La popolazione di madrelingua tedesca e ladina della provincia di Bolzano fu posta di fronte ad una scelta drammatica: mantenere la cittadinanza italiana e rinunciare ad essere considerata tedesca, oppure optare per quella tedesca, vedersi liquidati tutti i beni e trasferirsi oltre confine.

La didattica a distanza? socializzatrice! Intervista al sociologo Luciano Gallino

QUI: Le scuole si stanno dotando di aule computer per rispondere alla modernizzazione dell'insegnamento. Ma c'è il problema di preparare gli insegnanti!

Luciano Gallino: In una certa misura sì, ma la figura dell'insegnante rimane centrale nel processo formativo. Il fatto da cui bisogna partire è che le nuove tecnologie permettono molte forme di auto-apprendimento: non solo gli studenti universitari ma anche i ragazzi delle medie, perfino gli scolari del primo ciclo avranno sempre più la possibilità di accedere a sistemi che permettono loro di scegliere i tempi dell'apprendimento, la rapidità dell'apprendimento, in modo molto flessibile, molto agile e anche piacevole e divertente. 

Didattica con internet, tutto oro ciò che riluce?

Internet, tutto oro ciò che riluce?

Serge Noiret: Riflessioni sui buoni e meno buoni risvolti dell’insegnamento a distanza con Internet...

Negli ultimi tempi sono apparsi libri critici nei confronti delle nuove tecnologie del computer e in particolare di Internet. Passato il momento dell’euforia telematica, dell’idea di una democrazia della comunicazione e nella comunicazione che, crescendo dal basso senza meta prefissata, niente e nessuno avrebbe potuto far tacere (nemmeno il governo totalitario cinese che prova a erigere barriere attorno a un Internet imbavagliato), nuovi segnali editoriali stigmatizzano invece le perversioni di Internet. La rete si starebbe trasformando da fonte essenziale di informazione e di diffusione di informazioni a vero immondezzaio di notizie incontrollabili e incontrollate dove l’approssimazione scientifica si spaccia per conoscenza vera. 

I critici di Internet mettono in evidenza soprattutto l’impossibilità di trovare la propria strada nel mostruoso mare di nefandezze e di individuare spazi di conoscenza vera e accurata, quella che viene vagliata e prodotta da chi, nelle varie discipline, ne è produttore e depositario: intellettuali, accademici, scienziati, tecnici ecc.(read more_clicca sul titolo)

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