Ridurre gli stipendi dei livelli dirigenziali pubblici: il rinnovo del contratto è l'occasione per farlo
- Written by Pietro Vittorio
- Published in Proviamo a spiegare
Si è in fase di rinnovo dei contratti pubblici. E’ questo allora il momento giusto per sollevare una questione tanto dibattuta e per la quale c’è una forte sensibilità sociale: il ridimensionamento degli stipendi dei dirigenti pubblici. E’ infatti poco sopportabile al cittadino che paga le tasse per avere una amministrazione efficiente che eroghi i servizi di cui ha bisogno che un dirigente pubblico, da un certo livello in su, veda arrivare ogni mese in busta paga uno stipendio di diverse migliaia di euro. E’ lampante che, chi sostiene il ridimensionamento stipendiale, non si riferisce alla riduzione degli emolumenti del dipendente pubblico in genere, ma solo ai dirigenti. Che poi, sappiamo, sono il riferimento per altri livelli di compensi, in una spirale che va fermata.
Tutti sanno fare i conti con le spese delle proprie famiglie. Tutti sappiamo che vivere con 5/6000 euro al mese vuol dire davvero largheggiare, starci dentro proprio comodi. Ci sta il mutuo, qualche cena e anche qualche pizza, la casa al mare, delle belle ferie in qualche resort con tanto di wellness, il mantenimento dei figli, anche quelli della eventuale famiglia allargata, un sostegno anche ai genitori, e si riesce magari a mettere via qualcosina per gli imprevisti.
Perché un dirigente pubblico deve guadagnare di più di così? Diciamo meglio: perché si deve guadagnare di più di così con i soldi che mettono i cittadini? Perchè diverso, naturalmente, è il caso di chi i soldi li riceve dal bilancio di una azienda.
Il posto pubblico è fisso, la responsabilità sul “prodotto” non c’è (i soldini arrivano che si lavori bene o male, che si organizzino i servizi bene o male), il “potere” (con i suoi vari benefit connessi) c’è. 5/6000 euro sono una bella cifra da mettersi in saccoccia ad ogni 27 del mese, che ripagano sicuramente le fatiche anche degli anni dello studio. La competizione all'interno del settore di lavoro può ben riguardare altri aspetti chè non l'entità del denaro in busta paga.
Insomma, i sindacati dovrebbero comprendere questo discorso se un Governo serio lo facesse. Lo farà?
P.V.