Un mese di gossip su Sangiuliano e Boccia è proprio stucchevole

Che in Italia il panorama informativo (TV ma anche social etc.) da circa un mese sia ancora dominato dalla questione ex ministro Sangiuliano-signora Boccia è non solo stucchevole, ma segno di un paese "fermo", bloccato da un gossip inutile quanto dannoso.

Incombe quella che pomposamente si chiama "legge di bilancio" che, trattando di questioni economiche, dunque importanti per tutti, per ogni citttadino/a, è sicuramente più importante di una questione in buona sostanza "personale", che sembra non implicare - e quasi certamente non implica - questioni fondamentali per nessuno.

Eugen Galasso

Emergenza sicurezza: invece di polemiche, cerchiamo soluzioni

In questo clima di violenza generalizzata e di disperazione violenta (ossia di disperazione-solitudine che diviene violenza) delle periferie, dove per "periferie" dobbiamo intendere anche i paesi delle hinterland milanese e della bergamasca, ma non solo (vale in tutta Italia, in tutta Europa, ma anche altrove), è ovvio che vengano diffuse interpretazioni del fenomeno da parte di ogni partito favorevoli alla propria parte politica.

Il vero problema, però, è di fare in modo che la sicurezza non sia questione di un partito o di una scelta politica ("di destra" o "di sinistra") ma che diventi un impegno ad individuare soluzioni che dia sicurezza a tutta la popolazione, al di là delle singole scelte politiche.

Eugen Galasso

Vicino Oriente: la pace rimane un mito lontano

Era scontato (o quasi!) il fallimento dei negoziati per la possibile tregua in Medio (meglio Vicino) Oriente.

Non sembra imminente una guerra regionale che potrebbe avere sviluppi pericolosissimi, ma rimangono possibili rappresaglie di Hamas e dell'Iran, oltre che di altre organizzazioni terroristiche.

La pace, là come in Ucraina, rimane un mito lontano, come lo sono (purtroppo) le opzioni nonviolente per risolvere i vari conflitti nel mondo. Ciò, insieme all'inefficienza dell'ONU, è ormai un dato assodato.

Eugen Galasso

Ottaviano Del Turco, una storia controversa

Scompare, con Ottaviano Del Turco, morto a quasi ottant'anni nel suo paese natale, Collelongo in Abruzzo, un personaggio che è stato dirigente sindacale (nella CGIL, area socialista di quel sindacato), esponente politico del PSI (in area anticraxiana), tanto da diventare ultimo segretario del partito tra il maggio 1993 e il giugno del 1994, prima di quella che si può esenz'altro definire la "diaspora" socialista, Ministro delle Finanze tra il 2000 e il 2001 durante il secondo governo presieduto da Giuliano Amato, come esponente DS di area "socialista",  poi governatore dell'Abruzzo dal 2005 al 2008. Come tale è stato travolto da una raffica di accuse alle quali ha risposto dimettendosi dalla carica. Dopo 10 anni di processi è uscito assolto.

Del Turco rimane una personalità complessa, non ben identificabile anche ora che anche i tempi della detenzione in carcere e degli arresti domiciliari sono lontani, soprattutto per la sua radicale opposizione, in anni ormai lontani, allo "specifico" socialista della direzione Craxi anche quale presidente del Consiglio.

Eugen Galasso

Sarà un "Autunno caldo" per il governo italiano?

Fibrillazioni politiche in vista di un ventilato "autunno caldo"? Certo, ma non tanto per la proposta dello "Ius scholae" di Tajani e "Forza Italia", quanto la questione relativa alle voci su un possibile "impercheament" di Arianna Meloni, coordinatrice politica di "Fratelli d'Italia", dove non è ancora chiaro se esista qualcosa oltre un "flatus vocis" sulla questione, e naturalmente le questioni economiche e sindacali, "slittate" per tutta l'estate.

Eugen Galasso

La strage della stazione di Bologna: la chiarezza eviterebbe almeno le polemiche strumentali

In occasione del 44° anniversario della strage alla stazione di Bologna, che si può certamente definire fascista sulla base dei risultati delle inchieste giudiziarie, sarebbe stato un bel gesto se la premier avresse presenziato alle celebrazioni relative. Invece non c'era stata nell'anno 2023 e ha iterato l'errore anche stavolta...

In effetti le uniche destre europee immuni da compromissioni con il nazifascismo sono i Conservatori inglesi (eredi di Winston Churchill) e i gaullisti francesi, eredi del generale De Gaulle, rispettivamente artefici della liberazione dell'Europa dal nazifascismo insieme alle truppe americane e sovietiche, mentre, se in Austria e in Germania (Baviera) permangono gravi dubbi riguardo a personaggi come l'ex governaotre della Baviera Franz Josef Strauss e al non compianto leader della FPOe Joerge Haider, in Italia e in Spagna possono permanere forti dubbi, in Spagna riguardo a VOX, in Italia non alla Meloni o a Fratelli d'Italia, ma a certi settori della destra "intemerata" eventualmente infiltrata nel partito o in organizzazioni vicine o parallele allo stesso, come Marcello De Angelis, che l'anno scorso, da cognato di Luigi Ciavardini, imputato per la strage di Bologna, aveva espresso forti dubbi riguardo alla colpevolezza di coloro che, tutte le sentenze pronunciate in questi anni, indicano come responsabili.

Che poi invece il PD della Schlein "cavalchi la tigre" per provare a scalzare dal governo l'attuale maggioranza , è assolutamente vero; il PD ha perso le elezioni politiche, le elezioni europee, molte elezioni regionali e amministrative, ma non molla la strada delle polemiche per imboccare quella delle proposte ...

Eugen Galasso

I "richiami" di Maduro a suoi "riferimenti ideali"

Nicolas Maduro Moros riconfermato (per la terza volta...) presidente del Venezuela, non sappiamo se con brogli o pressioni indebite, ricorre allo slogan che attribuisce alla vittoria sul "fascismo e i suoi demoni" alla forza che proviene dal richiamo a Cristo (teologia della liberazione, volendo, ma anche richiamo ai valori comunque umanitari del "bando cristiano"), a Simon Bolivar (il richiamo al"libertador" era già in Chavez, di cui Maduro è "scadente erede") e a Chavez(era ovvio).

Nelle strade le proteste ed i morti segnalano al mondo che le cose non vanno. Prese di posizione internazionali rilevano una irregolare gestione dello spoglio elettorale. Sarebbe comunque improprio e grottesco un golpe antiMaduro, mentre forse sarebbe opportuna una coalizione di tutte le forze democratiche venezuelane per nuove elezioni.

Eugen Galasso

Alle prossime presidenziali USA per i Democratici non correrà Biden

Il ritiro di Biden come candidato presidenziale USA è certamente un fatto clamoroso, ma in realtà solo per la "tempistica", in quanto si riteneva che Biden impiegasse più tempo per "rinunciare", dopo aver temporeggiato per molto tempo, insistendo sul fatto di essere ancora sufficientemente in grado di gestire la campagna elettorale, preparandosi a una "tenzone" comunque più che incerta, anzi, quasi sicuramente destinata alla sconfitta.

Hanno "vinto" le pressioni dei tradizionali sostenitori economici, ossia dei finanziatori del "Democratic Party", che premevano per il ritiro.

Comunque fino a novembre i tempi sono ancora lunghi, vista anche la situazione internazionale, che è sempre "effervescente" (si vedano i recenti attacchi israeliani in Yemen), anche se il vantaggio di Trump sembra difficile da colmare per qualunque candidato democratico.

Eugen Galasso

Joe Biden è in bilico

Dopo mesi di difesa a spada tratta di Joe Biden, che per qualcuno/a (ovviamente "democrat", sempre che questo termine voglia dire ancora qualcosa, ossia la sopravvivenza dell'antico "Ulivo mondiale" di prodiana memoria) è ancora garanzia di "centrosiniistra", qualunque cosa ciò significhi, ora il fronte "pro-Biden" s'incrina, viste le continue defaillances mnestiche, ma anche cognitive, dell'ex-vice presidente di Obama (da questi si dice per nulla amato) e inquilino uscente (si spera forever) della "White House", addirittura con "donatori della campagna elettorale" sempre meno propensi a sostenerlo.

In Italia il sostegno a Biden è stato più massiccio che mai, forse perchè Joe è cattolico apostolico romano, anche se sostiene convintamente il diritto all'aborto...

Patetico un giornalista de la rinata "Unita'" che in TV si è lanciato in una difesa senza appello di Biden, quasi fosse un perseguitato...

Eugen Galasso

75° anniversario della NATO in un momento davvero difficile

75esimo anniversario NATO, con un presidente USA in crisi (molti vorrebbero sostituirlo come candidato dem alle prossime elezioni di novembre, e le due clamorose gaffes di queste ultime ore non lo aiutano certo e superare queste opposizioni), la situazione delle due guerre sempre più ncerta (Ucraina, come anche Vicino Oriente), la crisi in Europa resa più complessa dopo l'esito incerto, anche se "rassicurante", delle elezioni francesi, pericoli vari ovunque. Questo lo scenario nel 2024, dopo che qualcuno (Francis Fukuyama), ormai più di trent'anni fa, aveva previsto, poi smentendosi, "the End of the History"(la fine della storia), senza più guerre o gravi crisi internazionali...

Eugen Galasso.

Elezioni francesi: il "fronte" di sinistra vince, ma formare un governo pare assai difficile

Elezioni francesi, con risultati sorprendenti: il "Nouveau Front Republicain", fronte repubblicano di coalizione anti-Marine Le Pen e comunque anti-estrema destra, ha vinto. Ma vincere nelle urne non basta: ora si aprono difficoltà per formare il governo. E di obiettivi politici condivisi le forze che hanno formato il "Front" pare ne abbiano pochi.

Melenchon e la sua "France insoumise" (Francia non rassegnata) sono, ovviamente, solo una parte della coalizione e certamente l'alleanza più probabile sarà quella tra i socialisti e un centrista vicino a Macron. La cosiddetta "coabitazione"  tra Macron e un primo ministro di colore politico probabilmente diverso dai "liberali" macroniani sarà una piccola sfida per Macron e per la "quinta repubblica "francese, creando qualche problema allo stesso Macron. Problemi, pero', che la Francia affronta fin dai tempi di Mitterrand....

Eugen Galasso

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