Vannacci, una candidatura contro la democrazia

La candidatura di Roberto Vannacci alle prossime elezioni europee quale "indipendente" nelle liste della Lega, voluta da Salvini contro il parere di molti (penso al presidente del Friuli-Venezia Giulia Fedriga) rappresenta un pericolo per la democrazia, viste le tesi da lui sostenute e la recente rivalutazione della figura di Mussolini.

 

Si tratta di una pura candidatura civetta, pensata solo per tirare su voti, non certo una candidatura fatta per offrire proposte e soluzioni politiche da gestire in Europa. E' un candidato politico senza proposta politica (ndd).

In attesa di sviluppi, forse "clamorosi", varrà la pena di attendere reazioni politiche ulteriori, dall'interno della Lega e dal mondo politico in generale, intendendo anche reazioni dall'estero.

Eugen Galasso

Un 25 aprile con episodi e posizioni politiche fanatiche

Questo 25 aprile con sassate e insulti alla Brigata Ebraica dimostra ignoranza storica e fanatismo (dove un aspetto si fonde con l'altro) di parte del movimento studentesco e dell'estrema sinistra, dato che la resistenza al nazifascismo non ha nulla a che vedere con le attuali scelte del governo Netanyahu.

Così come è del tutto fuorviante mettere sotto accusa dei fatti di guerra nella striscia di Gaza tutti gli ebrei, anzichè il Governo di israele, facendo una confusione dannosissima ed anche razzista (n.d.d.).

E' comunque decisivo avere ben chiaro che, comunque, Israele si è trovato di fronte al proditorio attacco ed alla conseguente strage prodotta da Hamas il 7 ottobre 2023. Non tenerne conto vorrà dire non aver capito nulla di quanto sta avvenendo.

Eugen Galasso

Biden per la pace, Trump foriero di conflitti. Questa la "vulgata" sulle prossime elezioni USA.

Una semplice constatazione. Le forze europee genericamente dette di "centrosinistra", quelle un tempo facenti capo all'"Ulivo Mondiale", sostengono e caldeggiano con grande fervore negli USA la rielezione dell'anziano e arteriosclerotico (non e' espressione denigratoria, è quasi un complimento, vista la situazione) Joe Biden, se non il peggiore presidente degli States certamente uno dei meno significativi, mentre temono la rielezione del suo avversario/competitor Donald Trump, quasi che questi fosse un mostro o un demonio, la quintessenza del male in terra.

A parte il fatto che non mi sembra che durante il periodo del mandato (primo, diciamo...) di Trump si siano verificate immani catastrofi, si può al contrario sostenere che le grandi crisi si siano sviluppate ora, nel quadriennio di presidenza Biden.

Una coincidenza? Tutto fa credere di no, viste le differenti posizioni in politica estera dei due leaders.

Eugen Galasso
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Le minacce di guerra nucleare di Putin, e le sparatine di leader europei che offrono il destro al dittatore

Che il mondo sia preoccupato dalle dichiarazioni del dittatore imperialista Putin, che (invero non è la prima volta) minaccia l'uso di armi nucleari in una "possibile" terza guerra mondiale è giusto, anzi sarebbe assurdo se così non fosse.

Certo non aiutano la pace, o meglio, condizioni che favoriscano la pace, dichiarazioni come quelle di Macron, che prevede, anzi, caldeggia l'invio di militari europei alle frontiere con la Russia e quelle di Ursula von der Leyen, in attesa di essere rieletta presidente della Commissione Europea, che vorrebbe la produzione di armi in quantità simile ai vaccini...

Eugen Galasso

Giornalismo "targato" ma non dichiarato

L'informazione , sia scritta sia televisiva (quella radiofonica è ormai "quasi out", per carenza di ascoltI), rischia fatalmente di schierarsi (già per Umbertp Eco, paradossalmente, sono più onesti e "obiettivi" gli organi di partito) e di essere faziosa.

Un esempio di esultanza post-elettorale esplicita, però, come quella della trasmissione "L'aria che tira" su "La 7" il giorno 27 febbraio 2024, in occasione dei risultati delle elezioni regionali sarde, non si era mai vista.

Notoriamente le ha vinte la candidata Alessandra Todde, ma in termini di voti conseguiti i partiti di centrodestra hanno avuto più voti della coalziione "flou" di centrosinistra. Ora, sia il conduttore David Parenzo (spiace dover criticare una persona di salde radici ebraiche, ma...) sia il giornalista "di lungo corso" Antonio Padellaro hanno lettaralmente esultato, senza ritegno, della vittoria del centro-sinistra  affermando in buona sostanza che (addirittura) "il governo Meloni" è in crisi, essendo chiara la rivalità tra Meloni e Salvini, ora accentuata dalla sconfitta del centrodestra in Sardegna, che avrà risvolti nazionali, ma anche che la Lega è destinata a tornare ad essere la "lega Nord" di Bossi.

Inferenze indimostrabili, che dimostrano la provenienza politica dei due giornalisti, da sempre decisamente "targati" e schierati. Nulla di male, ma sarebbe meglio dichiarare la propria appartenenza quando si esprimono opinioni.

Eugen Galasso

Manifestare non può voler dire rischiare le manganellate.

Quanto successo a Pisa venerdi, con le manganellate della polizia nei confronti di studenti che manifestavano pone seri interrogativi, peraltro fatti rilevare anche dal Presidente della Repubblica. Senza esasperare i toni, in un momento delicato, sarà opportuno un serio ripensamento da parte del Prefetto responsabile, delle autorita'di PS (la polizia è ormai democratica da tempo) e da parte del ministro degli Interni Piantedosi, chiamato a riferire in Parlamento.

Il poliziotto non è un giudice dei comportamenti. Chi compie azioni contro legge va denunciato, non manganellato (ndd)

L'autorevolezza non si misura con i manganelli, come ha detto efficacemente Mattarella.

Eugen Galasso

Crisi agricola ma anche crisi nel settore industriale. Da superare entrambe

La protesta degli agricoltori è una protesta europea mentre, a quanto pare, solo in Italia c'è quella di due poli industriali, come "Stellantis" e l'ex-Ilva, e altre realtà industriali in crisi.

Vedremo se e come queste ultime verranno risolte, ma per la prima è da dire che lo scenario della farina di grillo e della carne "sintetica" (in realtà artificiale) disegna uno scenario da science-fiction, apocalittico.

Detto da un vegetariano, credo abbia un certo valore!

Più in generale, si tratta di contemperare istanze ecologiche non radicali-integraliste con le giuste istanze di chi lavora la terra e alleva animali.

Quanto allo scenario industriale, le contraddizioni del capitalismo vanno risolte ovviamente senza far saltare tutta la struttura...

Eugen Galasso

Il caso Salis, tra questioni di merito e strumentalizzazioni

Il caso Ilaria Salis, la maestra italiana arrestata in Ungheria per l'aggressione ad un militante di estrema destra, sembra destinato a risolversi con l'intervento del presidente del Senato La Russa, che ha incontrato il padre. Il trattamento subito in carcere e nell'aula di tribunale (e dalla procedura giudiziaria: 1 anno in detenzione preventiva per un ferimento con prognosi di 7 giorni !!! ndd) dalla donna appare inumano e risulta del tutto opportuno l'intervento del ministro degli Esteri e della stessa premier, mentre non si capiscono certe reazioni, come quella del PD e dei 5 Stelle, che sono mossi dall'obiettivo di  strumentalizzare la cosa in chiave antigovernativa, ma anche certi commenti di Salvini, vicepremier e ministro, appaiono a tratti "fuori misura".

Eugen Galasso

Basta con la lagna di quei sudtirolesi che definiscono la festa della Befana come festa fascista!

Riecco la befana: da molto tempo, in Suedtirol/Alto Adige l'esponente politica pantirolese Eva Klotz definisce la festa della Befana "festa fascista".

Errore storico grave: da sempre in tutta Europa, a parte la coincidenza di date con il passaggio dall'Equinozio d'Inverno alla festa della luce (Sol invictus), e prescindendo dai possibili richiami alle feste della dea pagana Diana, la figura di Perchta in tutta Europa, di Frau Holle in ambito germanico, di Frigg in Scandinavia, in ambito cristiano la leggenda dei Re Magi che avrebbero chiesto a una vecchina di indicar loro la strada per Betlemme, sono storie progenitrici della Befana.

Che poi il fascismo ne abbia approfittato ed abbia istituito la "Bafana fascista" e il postfascismo la "Befana del MSI" non è colpa della buona vecchietta che porta i doni, ma di chi ha menato vanto di aver proseguito una tradizione che certo non è di sua competenza.

Eugen Galasso

A proposito dei discorsi di fine anno dei Presidenti della Repubblica

Da anni, ormai, sentiamo i discorsi di fine anno di Presidenti della Repubblica "extra legem" (vale per Mattarella come per Napolitano), rieletti senza che la rielezione sia di per sè prevista, e lo stesso vale  per i loro discorsi disseminati durante l'anno.

Dicono cose anche importanti, ma in genere risapute e ridondanti, dove sarebbe da ridefinire il ruolo del Presidente della Repubblica rispetto al governo (la dizione "capo dello Stato" non è prevista dalla Costituzione) ma sarebbe anche da esaminare in modo serio la possibilità di un Presidente eletto dal popolo, invece che da un "compromessi tra partiti", con annessa, diciamolo, l'abolizione delle spese per il Quirinale.

Eugen Galasso

Riforma costituzionale: lo scoglio dei poteri del Presidente

La ventilata (da parte dell'attuale maggioranza di governo) riforma del "premierato" inquieta la cosiddetta "sinistra", in quanto sembra ridimensionare i poteri decisionali del Presidente della Repubblica. Le dichiarazioni del Presidente del Senato delle ultime ore hanno rinfocolato le polemiche.

In realtà, oltre al fatto che non c'è ancora nulla di deciso, sembra essersi fatta strada, in alcuni settori politici e dell'"opinione pubblica", una sorta di mitizzazione del ruolo del "capo dello Stato" (definizione che, pearaltro, come tale, non figura nella Costituzione). Dato che ormai da anni parlare di "pericolo di golpe" vuol dire muoversi in uno scenario fantapolitico, non si vede perchè una riforma costituzionale, ormai quasi ottant'anni dopo la sua approvazione, previa ampia discussione parlamentare, non possa avere un senso.

Eugen Galasso

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