Capire, non giustificare. Per questo va combattuto il "pensiero unico" sulla guerra in Ucraina

Certo, di fandonie, anche filo-putiniane, la stampa e i mass-media ne contengono non poche. Non conosco le tesi (ipotesi, forse meglio) del sociologo Alessandro Orsini, oggi molto attaccato ma anche molto presente nei talk-shows TV. Tuttavia, leggo a riguardo un notevole fondo pubblicato da una rivista culturale ("Le Muse"), firmato dal dottor Davide Borruto, che parla del pericoloso gioco da "pensiero unico" (formula non usata dal vicedirettore citato della rivista) per cui chi formula dei "distinguo" sarebbe senz'altro un "filoputiniano".

Il "Corriere della Sera" (detto anche "Corrierone", in riferimento alla potenza di influenza di tale quotidiano) e' in campo per scovare i putiiani veri e presunti, dove tale "embrassons-nous" è sempre e solo a favore dell'Ucraina, invece di distinguere (ovviamente prima dell'assurdo e criminale attacco di Putin, in nessun modo giustificabile, iniziato ormai 3 mesi e mezzo fa) che c'e' stato dell'altro, altri comportamenti ed altre circostanze che sono tra le concause del conflitto attuale, e quindi se non si mettono in chiaro le posizioni dei due contendenti, fermo restando che non poteva essere scatenata una guerra per alcuna ragione, non ha altra ragion d'essere che, appunto, un "pensiero unico" da imporre "comodamente" a tutti....

Eugen Galasso

Last modified onLunedì, 06 Giugno 2022 17:51