Migranti al confine tra Francia e Gran Bretagna: anche la sinistra litiga sulla situazione
- Written by Eugen Galasso
- Published in Europa e nel mondo
Oltre alle contraddizioni-profonde-dell'Europa (dove credo si dovrebbe mettere in discussione l'esistenza etno-culturale della stessa, essendo già compromessa la questione geografica, in quanto non c'è soluzione di continuità tra Europa e Asia...), con la questione della querelle Francia-Gran Bretagna (per il passaggio di migranti attraverso il canale della Manica) si aprono ferite profonde a livello politico nella "sinistra".
Se dalle reprimende inglesi alla Francia riemergono questioni mai sanate (England versus France, già dai tempi di Jeanne d'Arc, quantomeno...), riproposte di recente con lo scarso "europeismo" di Great Britain che formalmente fa parte dell'EU ma non ha mai accettato l'Euro, mantenendo la sterlina, altrettanto insanabile la questione delle "sinistre" (ha ancora senso parlare di "destra", "sinistra", "centro"? Forse sì, ma allora solo con molte riserve e limitatamente a questioni specifiche).
Stendendo un velo pietoso (e penoso) sull'italico PD, anche il "Labour" ("new Labour" da Tony Blair in poi..., con una brusca sterzata a destra anche rispetto al programma "blairiano" di Anthony Giddens) pecca di nazionalismo, dando addosso (per ragioni ovviamente elettorali) ai conservatori inglesi, ri-vincitori, per scarsa vigilanza nei confronti dei Francesi...
Né, dall'altra parte, i toni sono molto diversi... le ragioni nazionali prevalgono decisamente, ormai, su quelle "internazionaliste" e comunque (essendo il concetto di "internazionalismo proletario" ormai in disuso e inaccettabile per le socialdemocrazia moderne) di democrazia sovra-nazionale, con conseguenze probabilmente non ancora valutabili compiutamente e in maniera completa. Quando si dice "mala tempora currunt", con slogan che sembra troppo pessimistico, forse non si va poi troppo "fuori strada"...
Eugen Galasso
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