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Angela Merkel esce di scena, le elezioni le vincono i socialisti

Sconfitta della CDU (e soprattutto della CSU, ala bavarese da sempre di destra quasi estrema, ipercattolica e reazionaria, fondata da F.J.Strauss) e vittoria dei socialisti: questi gli esiti delle elezioni in Germania.

Nessuna vittoria "enorme", esorbitante, nessun divario incolmabile, ma "alea jacta est", il dado è tratto. Se ne va, io aggiungo finalmente, la Merkel, che è stata capace solo di austerity, di una politica conservatrice che, soprattutto negli anni 2010-11: ha strangolato la Grecia (il pentimento successivo è excusatio non petita, scusa inutile e non richiesta, "peso 'l tacòn che l'buso" avrebbe detto Giacomo Noventa, grande poeta ma anche militante socialista), ha imposto in Italia il governo Monti etc.

Nei "neuen Bundeslaender" (nuove regioni autonome dell'Est) non ha risolto nulla (quel po' di buono che è stato fatto prima risale a Kohl, non è merito di Merkel) anzi, ha indotto un voto a favore di un partito criptonazista, razzista e nato in quelle zone solo come reazione all'ex-DDR.

La "Mutti" se ne va e ben pochi (certo relativamente) piangeranno/la rimpiangeranno, se non gli aficionados/le aficionads conservatori/conservatrici. Non comprendo i rimpianti in Germania, meno ancora le paure italiane legate a tale "separazione". Nella nostra piccola realtà provinciale ritengo la sconfitta della CSU un'ottima occasione anche per la SVP sudtirolese, "partito fratello" della CSU, di ripensare questa "alleanza mortale"...

Eugen Galasso

Last modified onLunedì, 27 Settembre 2021 20:37
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