Riflessioni su "Il signor C. armato di penna"

Leggendo con molta attenzione (sono riuscito a farlo dopo kermesse lavorativa e di studio d'altro tipo) il numero speciale di "Critica sociale. Colloqui italo britannici 1-2", che è un'antologia di scritti sulla critica del'94-'96, ossia "Il signor C. armato di penna", dove ovviamente C è riferito a Bettino Craxi (e le analogie forti tra Craxi e Gaber ci sono, essendo scomodi entrambi e irriducibili ai blocchi, sicuramente, ma anche non certo gestibili "a sinistra" - tanto che al funerale di Gaber c'era solo, senza alcun rumore, Berlusconi...), ho ulteriormente ribadito le mie convinzioni, riassumibili in alcuni punti:

A) Tangentopoli fu una manovra convinta di comunisti, "sinistra cattolica" (non tutta, ma certo molti suoi settori), "Pm d'assalto", che aveva principalmente l'obiettivo di incastrare Craxi e il PSI, unica forza politica "altra";

B) chi oggi rivendica l'eredità di Craxi da "sinistra" commette due errori, perché: 1) non esiste più la sinistra come forza propulsiva e piena di contenuti e proposte, esiste solo come fantasma giustizialista ; 2) proprio la sinistra comunista era anti-Craxi e lo uccise, sostanzialmente;

C) mi sembra fondata l'opinione che ho tratto da alcuni commenti secondo i quali Di Pietro è ritenuto in sospetto di essere stato corrotto e amico di persone accusate di essere corrotte e quindi, conseguentemente, questi commentatori sostengono che egli abbia accusato altri di corruzione per distogliere da sé ogni ombra di sospetto...

Molte cose sono ancora da approfondire, ma ho idea che Bettino Craxi aveva capito tutti e tutto, come si vede in questi  scritti disponibili in vari volumi, oltre che nel citato opuscolo/libretto.  

Eugen   

Last modified onDomenica, 05 Giugno 2016 13:44