Il Manifesto di Ventotene, testo importante ma anche da considerare nella sua storicità

In questi giorni viene ripubblicato il famoso "Manfesto di Ventotene" di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi, con la collaborazione di Eugenio Colorni, redatto in carcere a Ventotene, dove i tre intellettuali antifascisti si trovavano al confino.

Ci sono aspetti in questa ripubblicazione che mi comvincono poco. L'idea di Europa, d'accordo, la critica all'imperialismo e alla guerra, anche, ma francamente è difficile attualizzare un testo scritto nel 1941-1942, quando la Seconda Guerra Mondiale era in corso, con la situazione attuale che è diversissima, dove anche i venti di guerra sono comunque altri rispetto a quelli di allora...

Certo non è un testo spendibile tout court per assecondare il "riarmo" promosso da Ursula von der Leyen su impulso soprattutto di Macron e di altri (perchè no? anche dalle industire metallurgiche germaniche, che producono sopratttutto armi) e neppure la posizione opposta, pacifista senza se senza ma.

Il Manifesto di Ventotene è un'altra cosa, un testo molto nobile, certo da studiare e da tener presente ma anche da storicizzare, ossia da considerare rispetto al suo tempo e al forte trapasso (de'calage) ripetto all'oggi.

Eugen Galasso

Last modified onMartedì, 25 Marzo 2025 09:20