testi situazionisti

Andrea Babini, che aveva già tradotto e commentato Raoul Vaneigem nella sua critica alla religione ("Disumanità della religione", Roma, Massari, 2016), un autore libertario belga, già vicino all'Internazionale Situazionista di Guy Débord, ha ora tradotto liberamente (ossia senza bisogno di interpellare l'autore, che peraltro rifiuta il copyright), questi "Scritti in situazione" (testo autoprodotto), raccolta di testi da un lato di un ex-situazionista, dall'altro nati situazionalmente, per commentare varie "situazioni", reperibili senza problemi su Internet.

Vi troviamo osservazioni inoppugnabili, al di là di specifiche collocazioni politiche: "L'economia globale preferisce investire in Borsa, piuttosto che nella strumentazione tecnica e nella sua utilità sociale. Smantella le fabbriche, manda al macero i servizi sanitari e i trasporti pubblici, concede alle industrie agroalimentari e petrolchimiche il diritto di avvelenare il pianeta" (da "Voir", testo scritto per l'esposizione "Le jour se re^ve" (il giorno si sogna, gioco di parola, dove altrimenti avremmo "se lève" (il giorno s'alza), di Christian Carez, 2002), con la considerazione ulteriore: "Non è che la vita sia bella. E' che merita di essere vissuta". Affermazione che non discende logicamente-deduttivamente dalla prima ma che, d'altra parte, non si può neppure dire che sia in contraddizione con la stessa...

A parte qualche affermazione qua e là non condivisibile (il capitalismo e la società di mercato sono orrendi, ma il feudalesimo e il fanatismo religioso, allora?Sarà anche un residuo illuminista e veteromarxista, ma rispetto al "prima" qualche progresso almeno la Rivoluzione francese e i movimenti socialisti e in genere rivoluzionari l'avranno prodotto o no?) credo che Vaneigem colga particolarmente nel segno quando critica sia la destra populista ("raccoglie la collera popolare. Designa dei capri espiatori intercambiabili: ebrei, arabi, musulmani, disoccupati, omosessuali, immigrati, intellettuali, outsiders e impedisce in questo modo di prendersela con il sistema che minaccia l'intero pianeta" sia i "rivoluzionari del nulla" (definizione mia, spero espressiva): "Che gli sfruttatori si ostinino a convincere gli sfruttati della loro ineluttabile inferiorità è nella logica delle cose. Ma che rivoltosi e rivoluzionari si lascino imprigionare nella spirale dell'"E'impossibile!", ecco, questo è scandaloso" (da "Par-delà l'impossible", 2012, il che comunque vuol dire ben prima che emergesse Greta Thunberg, che a molti sembra figura profetica...).

Vaneigem apprezza complessivamente i Gilets gialli (in un testo ovviamente del 2018) e personalmente credo abbia ragione: il potere bancario e in genere economico -politico transeuropeo (quello della famosa Commissione merkelian-macroniana) non ha fatto che demonizzarli e ciò non può essere un caso...

Nelle poche citazioni riportate non ho potuto far riferimento alle pagine, perché questo breve testo in carta semplice non ha pagine, per i motivi riportati sopra, e il lavoro di Babini è comunque egregio perché ha repertoriato testi "dispersi" nella rete e li dà ad extra-si tratta di testi altrimenti si dovrebbero "brincare" in rete e il lavoro si farebbe lungo e forse a tratti fastidioso, visto anche e soprattutto il "mare magnum" del materiali ivi reperibile e la confusione dei segni (espressione di Jean Baudrillard, questa) che vi domina incontrastata.

Eugen Galasso

Last modified onDomenica, 29 Settembre 2019 20:11