La didattica a distanza? socializzatrice! Intervista al sociologo Luciano Gallino

QUI: Le scuole si stanno dotando di aule computer per rispondere alla modernizzazione dell'insegnamento. Ma c'è il problema di preparare gli insegnanti!

Luciano Gallino: In una certa misura sì, ma la figura dell'insegnante rimane centrale nel processo formativo. Il fatto da cui bisogna partire è che le nuove tecnologie permettono molte forme di auto-apprendimento: non solo gli studenti universitari ma anche i ragazzi delle medie, perfino gli scolari del primo ciclo avranno sempre più la possibilità di accedere a sistemi che permettono loro di scegliere i tempi dell'apprendimento, la rapidità dell'apprendimento, in modo molto flessibile, molto agile e anche piacevole e divertente. 

Dinanzi a questi strumenti che permetteranno l'accesso ai giovani e anche ai giovanissimi a quantità sterminate di informazioni, l'insegnante avrà molto meno il compito di dire che cosa studiare, avrà molto meno il compito di insegnare nel senso tradizionale del termine, ma assumerà sempre più il compito di guida, di consigliere, di facilitatore, di organizzatore per aiutare scolari e studenti ad orizzontarsi, a muoversi con efficacia, con rapidità, con intelligenza in questo pelago sterminato di informazioni di ogni tipo: grafiche, naturalmente testuali, musicali, che i nuovi media mettono a loro disposizione. Questo richiederà lo sviluppo di nuove abilità da parte degli insegnanti e anche una cognizione un poco diversa del proprio ruolo, perché si tratta di un salto molto importante che solleva anche delle incognite e pone delle sfide, ma che dovrà essere compiuto.

QUI: La didattica a distanza avrà un futuro nell'educazione?

Gallino: Io credo vi siano possibilità di grande interesse nel campo dell'insegnamento a distanza. Gli studenti hanno a disposizione delle classi elettroniche, degli ambienti di apprendimento nei quali possono muoversi a loro piacimento. Però, quando sono in difficoltà, quando hanno dei problemi, durante la settimana, devono avere la possibilità di colloquiare dal vivo con un insegnante. Gli insegnanti dovranno sempre più usare strumenti di comunicazione elettronica, perché lo studente che sta in un posto disagevole, che si trova lontano, può porre delle domande per via elettronica all'insegnante che non risponderà con quel mezzo molto scomodo, in questo caso, che è il telefono, ma gli risponderà per posta elettronica, nelle ore e nel momento che possono andar bene per lui o per lei e per l'allievo. Una caratteristica importante dell'insegnamento a distanza sarà la asincronicità: non è più necessario che tutti gli allievi siano presenti nello stesso luogo in cui c'è contemporaneamente anche il docente. Gli studenti possono essere distribuiti in spazi anche molto vasti e l'insegnante sta da qualche parte dove è raggiungibile, in certi momenti, dal vivo, attraverso sistemi di tele conferenza. E in qualunque momento può essere il destinatario di messaggi elettronici.

QUI: Queste nuove tecnologie possono aiutare in maniera determinante le fasce che hanno più difficoltà ad adottare le attività a distanza?

Gallino: Certamente sì. Ad esempio, anche l'allievo che impara lentamente può farsi ripetere, per così dire, tre, cinque o dieci volte la lezione che dal vivo avrebbe seguito una volta soltanto. Inoltre, gli allievi che sono svantaggiati dalla distanza, da viaggi più o meno lunghi e faticosi, solo raramente possono sentirsi delle buone lezioni. Viceversa, un ambiente di apprendimento può essere un concentrato di quanto di meglio un gruppo di docenti possa fornire. Docenti anche stanchi, anche demotivati o non particolarmente brillanti, se hanno tempo e modo di lavorare, di costruire sistemi di apprendimento relativamente standardizzati però molto flessibili, infaticabili, possono creare dei cicli di lezione, dei cicli di auto apprendimento di livello assolutamente eccezionale. E questo livello eccezionale può essere prodotto uno, dieci, cento o mille volte. Mentre, ahimè! nessuna lezione può essere dal vivo prodotta cento o mille volte.

QUI: Il villaggio globale profetizzato da McLhuan sembrerebbe quello creato da Internet. In realtà, alcune correnti della sociologia dicono che è un termine riduttivo e che non è questo il villaggio globale. Lei come la pensa in proposito?

Gallino: I mezzi di comunicazione telematici, Internet e altri, contrariamente a quanto si crede, contrariamente ai lamenti sulla solitudine del giovane dinanzi al computer, sono strumenti di comunicazione, di socializzazione, di partecipazione molto efficaci. Permettono, soprattutto se c'è una spinta formativa ed educativa dietro, anche a scolari e a studenti di tutte le età di mettersi, ad esempio, in comunicazione con compagni che sono più o meno nella loro posizione in altri paesi europei o in altri paesi posti in ogni parte del mondo. E attraverso quei mezzi nascono progetti, nascono gruppi di lavoro, nascono comunità, nascono amicizie, nascono affetti e così via. Significa avere una mente più aperta rispetto alla tradizione.

Last modified onDomenica, 05 Giugno 2016 12:33