Considerazioni intorno al liberalsocialismo

Il mio non vuol essere un  testo-rampogna sul "socialismo impossibile", su un'utopia perduta, ma, da modesto storico del problema (cfr. varie pubblicazioni edite dal Cedocs e non solo, vedi www.cedocs.it), vorrei mettere i puntini sulle "i" di quello che si è chiamato, di volta in volta, "liberalsocialismo" e/o "socialismo liberale".

Senza voler molestare l'anima di un grande pensatore e azionista come Guido Calogero, preferisco, con i fratelli Rosselli, parlare di "socialismo liberale", ma come si sostanzia, quest'ultimo?

"Da ciascuno secondo le proprie capacità, a ciascuno secondo i propri bisogni"

Nel "Quotidiano nazionale" di sabato 3 gennaio scorso, Cesare De Carlo, corrispondente dagli States, commemorando Mario Cuomo, ex-governatore dello stato di New York, cattolico abortista, italo-americano di punta quale esponente del "Democratic Party", gli rimprovera certi valori, che sarebbero di sinistra, ma anche l'essenza di altri valori, come "libertà individuale, merito, competizione a parità di chance", che sarebbero eminentemente di destra.

Commemorati i 15 anni dalla scomparsa ad Hammameth di Bettino Craxi

Si sono commemorati i 15 anni dalla morte di Bettino Craxi, credo l'unico leader capace (voglio dire: che sarebbe stato capace) di svecchiare questo paese borbonico, ancorato a un passato che non passa ma che non si vuol far passare, il leader del partito socialista rinnovato, non più succube del frontismo e del PCI (allora onnipresente, ma tuttora ben radicato in vari gangli della società, come dimostra molto bene, tra le altre, la vicenda di" Mafia Capitale").

Andrea Costa, un socialista passato dal ribellismo anarchico al riformismo

"Si nasce incendiari, si muore pompieri" (Pitigrilli): la frase della scrittore ebreo torinese non vale poi sempre, pur se in certi casi può valere. Certo non per Andrea Costa (1852-1910), grande socialista, nativo di Imola, tra i fondatori del Partito Socialista Italiano, nato anarchico, poi, già da giovane diventato socialista con profonda convinzione.

La perdita di ruolo politico e di consensi elettorali dei socialisti in Italia ed in Europa

Delusione elettorale per le liste socialiste (sia quelle collocate nel centro-sinistra, sia per il Nuovo PSI, collocabile, in autonomia, nel centro-destra). Qualche seggio qua e là, la sconfitta di Caldoro (leader Nuovo PSI) in Campania a favore dell'"Impresentabile" De Luca.

Dal PSOE elementi di riflessione per la politica socialista

Il PSOE (partito socialista spagnolo) è alle prese con i risultati delle recenti elezioni amministrative, non esaltanti, in realtà, ma neppure "disperanti". Come afferma il Segretario Generale Pedro Sanchez, in una recente intervista (31 d maggio) al quotidiano "El Paìs", uno dei più accreditati d'Europa, egli parlerà sia con Podemos (=possiamo) sia con Ciudadanos (=cittadini), i due movimenti (più che partiti) emergenti nella realtà spagnola: Podemos più a sinistra (ma non si riconosce nelle ricette "classiche" della sinistra), Ciudadanos più su una linea di centro. Sanchez ribadisce. "Il PSOE è socialdemocratico, sono gli altri a dover dire dove stanno e quali sono le loro proposte"; continua parlando di un "cambio chiesto dai cittadini, un cambio nella stabilità".

... parlando di toponomastica "cattolica" ...

Alcune considerazioni da parte mia, ma più che  altro di stampo sociologico, che non vorrebbero (necessariamente) essere polemiche.   

Che nell'immaginario collettivo italiano sia presente il cattolicesimo è indubbio: pensiamo al valore del "Patto del Nazareno": sede PD, Roma, sita in via del Nazareno, quindi nulla di particolare, ma fosse stata Via delle Botteghe Oscure, dove una volta era sito il PCI, nulla. Piazza del Gesù, dove aveva sede la vera "Balena Bianca", la DC, era forse troppo identificata con un partito "confessionale", mentre la confluenza di ex-comunisti ed ex-DC di sinistra (demitiani, prodiani, rosybindiani, sempre che ci siano, forse mattarelliani) "fa la forza". 

L'ordine di precedenza tra gruppi linguistici ha un senso. Cose superate?

Ogni tanto ci si ricorda di qualche trascorsa notizia, letta o sentita: personalmente preferisco basarmi su qualcosa di scritto (scripta manent, mentre verba volant). In più, in questo caso, si tratta di un testo (non chiedetemi di datarlo, non ho tenuto l'articolo, anche perché a Bolzano capito raramente) nel quale l'ex segretario di Langer, ora presidente della Fondazione Alex Langer, quella che conferisce l'omonimo premio, che negli ultimi anni non naviga in buone acque, Edy Rabini, ricordando la scomparsa di Don Bertagnolli, prete che non riscuoteva la mia simpatia(ma ciò non c'entra), esordisce parlando di "Tedeschi, Ladini, Italiani": ecco il politically correct nella sua versione meno intelligente. 

L'ordine proposto avrebbe avuto un senso prima dell'approvazione del pacchetto, ora assolutamente no, perché i diritti delle "minoranze" ora sono tutelate in un modo che altrove (Corsica, Paesi Baschi, Catalogna, Wales/Galles, Scozia, ma anche Sardegna, ma anche Val D'Aosta) si sognerebbero... 

Assolto Berlusconi: la politica andava fatta con metodi politici, non con le accuse giudiziarie

L'assoluzione di Berlusconi in Cassazione per il "processo Ruby" segna un momento di non-ritorno, di totale "alterità" rispetto a un lustro (almeno) di accanimento giudiziario, mediatico (da parte della stampa debenettiana e di varie TV, nonché di siti Internet decisamente schierati, inutile ricordar "Il Fatto quotidiano", "Repubblica", il TG 3, vari programmi su "LA 7" etc.: un elenco dettagliato sarebbe francamente troppo lungo...), di opinione pubblica condizionata dai media (alcune signore un tempo non precisamente "sante" che con l'età si sono schierate nel settore della sinistra, vecchi e nuovi "piagnoni" (Savonarola, contrariamente a certe semplificazioni scolastiche, era serio e si batteva contro la corruzione vera, soprattutto economica; i suoi pseudo/seguaci attuali sono semplicemente grotteschi, per non dire di molto peggio...). 

Ora bisognerà, come affermano vari esponenti del "Centro-Destra" (Forza Italia, Lega, in parte l'NCD di Alfano, pur se con minore chiarezza) riscrivere veramente la storia del 2011, con tanto di delegittimazione europea, pur se non internazionale (non solo Merkel e Sargozy, non Obama... le agenzie di Rating in primis e vari altri potentati economici e ancor prima finanziari...). 

Su questo il libro di Alan Friedman "Ammazziamo il Gattopardo", Milano, Rizzoli, 2014 (ma su ciò precedentemente, vari articoli e varie trasmissioni TV di Friedman e di altri), ma anche il recentissimo "Un golpe chiamato Rating" (a cura di Alessandro Sallusti), Milano, Controrrente-Il Giornale 2015, fanno piena luce, soprattutto dal punto di vista delle pressioni economico-finanziarie, svelando anche (ciò soprattutto, ma non esclusivamente nel secondo libro citato). 

Combattere politicamente Berlusconi per la "sinistra" era/è necessario e forse doveroso, come lo è per quell' "ircocervo" (tuttora) che si chiama M5S (movimento cinque stelle), ma il combattimento avrebbe dovuto svolgersi sul terreno politico ed economico, non su quello mediatico-giudiziario...    

Eugen Galasso

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