La querelle italo-francese

La querelle italo-francese (ma fatalmente europea) sulla questione "migranti" risale in realtà a qualche decennio fa, all'inizio della cosiddetta "globalizzazione".

Auguri al nuovo governo nazionale

Ora c'è il governo, dunque, auguri di sapervi (come squadra di ministri) concentrare sui problemi reali, cercando di risolverli nel modo migliore possibile ma anche in tempi rapidi.

Tentennamenti, ma anche egoismi di partito, ora sarebbero fatali. Evitando ritorni al passato (le nomine di La Russa e di Fontana alla presidenza del Senato e quella della Camera sono state segnali fin troppo "forti", ora è meglio che i due "nominati" facciano dimenticare il loro passato e certe loro dichiarazioni anche recenti) e operando concretamente il successo dovrebbe essere, almeno parzialmente, assicurato.

Eugen Galasso

L'esplicito imperialismo cinese nelle parole di Xi

Con l'intervento-relazione al XX Congresso del Partito Comunista Cinese, XI Jinping promette, da Presidente cinese e da rieletto Segretario del PCC, di riunificare la Cina (evidentemente inglobando Taiwanse possibile con mezzi pacifici, ma non rinunciando all'uso della forza, sic!), esaltando quanto e'accaduto a Hong Kond e Macao, "tornate nelle mani dei patrioti".

In altri termini, un imperialismo sempre più spinto, quello di Xi, decisamente pericoloso, soprattuttto per l'insistenza sulla non esclusione (mai) dell'uso della forza e sulla ferma intenzione di riunificare la Cina, esaltando nel contenpo lo sviluppo economico cinese, peraltro (ovviamente) innegabile.

Prospettive, anche a livello di politica estera, tutt'altro che incoraggianti.

Eugen Galasso

Ucraina: minacce nucleari russe e "auspici" nucleari ucraini

L'aggravarsi della guerra tra Federazione Russa e Repubblica Ucraina, scatenata dall'aggressione russa, al netto di chances diplomatiche difficili da intravedere, sembra essere a un punto di svolta, foriero di sviluppi imprevedibili.

C'è in campo la minaccia russa di uso "tattico" della bomba nucleare. (ndd). Ma c'è anche da dire che alcune recenti dichiarazioni di Zelensky, presidente ucraino, sembrano far presagire il peggio, o almeno augurarlo, o quasi (in soldoni: "per salvare l'Ucraina gli USA potrebbero/dovrebbero usare l'atomica", o quasi).

A questo punto, senza voler proporre scenari cinici (dei quali la storia e' costellata, come insegnava già Machiavelli), la possibilita'di mettere da parte l'attuale presidente ucraino, non in modo violento, ma attraverso un pressing elettorale o di consensi, credo possa essere una possibilita' da non scartare a priori, da considerare comunque, anche solo come extrema ratio.

Eugen Galasso

Ricadute post elettorali

Arridatece Pomicino... Ormai i talk-shows politici girano intorno a esperti che spesso sono tra loro in competizione per dire la loro su costi delle bollette, problematica energetica, durata della guerra etc.

PD, comincia il balletto

Nell'attuale marasma all'interno del PD si affacciano varie candidature alla segreteria, da quella dell'ipertelevisivo sindaco di Pesaro Matteo Ricci a quello della dirigente piacentina Paola de Micheli (francamente, mi è difficile ritenere la de Micheli all'altezza), mentre piu' "quotate" sono le candidature del governatore dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e quella della sua vice Elly Schlein, rispettivamente piu' "centrista" e piu' "di sinistra". Il problema vero, però, è che il partito, ora guidato dall'ex democristiano Enrico Letta, è ora "nave sanza nocchiero in grand tempesta" (Dante. Divina Commedia, Purgatorio, Canto VI) e che la "stantia via blairiana", come scrive l'economista Andrea Roventini, ora non porta da nessuna parte, anche perche', diciamolo, e' sostenuta con scarso impegno ...

Eugen Galasso

Sembra cominci il ripensamento sull'ubi consistam del partito. Andreatta sul Corriere propone apertamente di riflettere se sia il caso di dividerlo tra le sue due anime. Damiano in tv chiede che l'iscritto torni a contare nelle scelte, di linea e di uomini. (ndd)

 

Elezioni italiane: vince la Meloni, ma vince (e tanto!) anche l'astensionismo

I risultati delle elezioni politiche sono, per vari aspetti, "sconcertanti": PD al minimo storico, fortemente ridimensionati Lega e Forza Italia, che pero' recupera rispetto al 2018, tenuta dei 5 Stelle e conferma dell'area "centrista" dell'alleanza Calenda-Renzi, vittoria schiacciante (prevista come non mai) della Meloni e del suo partito "Fratello d'Italia", ma anche dell'astensionismo, che ha vinto anch'esso, segnalando un fenomeno che politiologi e militanti dei vari partiti avevano sottovalutato e spesso continuano a sottovalutare.

Se da un lato il fascismo non viene piu'avvertito come una minaccia (gia' molti anni fa Gianfranco Fini, tra le poche cose intelligenti che aveva detto, aveva definito il fascismo "morto nel 1945"), dall'altro la disaffezione verso la politica tout court puo' essere un segnale preoccupante, se non se ne capiscono le motivazioni.

Eugen Galasso

Confronto Europa vs Ungheria: serve un quadro normativo dell'Europa chiaro e concordato

La querelle relativa al tasso di "democraticita'' dell'Unghieria di Orban, che oggi vede il Parlamento europeo contro Orban e quindi contro il governo magiaro, dimostra due cose: A) che l'Europa e' unita solo formalmente e che invece serie divisioni permangono (su questo aspetto l'Ungheria non e' sola, considerato che anche la Polonia si trova quasi nella stessa situazione); B) che bisognerà fare attenzione perchè, se da un lato Unghieria e Polonia sostengono posizioni spesso intollerabili, soprattutto per chi è laico, sarebbe altrettanto intollerabile un'Europa "dal pensiero unico", magari modellato sullo stampo della (da qualche parte politica decantata) "maggioranza Ursula". 

Eugen Galasso

Un passaggio delicato della monarchia inglese.

Quasi una "manna" per i media italiani, e non, potersi occupare di "The Death od the Queen" e non delle solite bollette e delle elezioni ("Elections piege a cons", scriveva Sartre, dove il termine e' intraducibile, ma diciamo "trappola per sciocchi", traduzione eufemistica - Speriamo non sia cosi', ma...).

Sovvengono allora i "Sex Pistols" che cantavano/urlavano (1977) "God save the Queen/the Fascist Regime". Ora, dei Sex Pistols poco o nulla, mentre sulla Regina Elisabetta II, anche ad onta della quaestio Lady Diana e di altro - Irlanda del Nord etc. - tutti parlano bene (ma qui forse sovviene Georges Brassens: "Les morts sont tous de braves types", cioè i morti sono tutti buone persone).

Certo e' che l'istituzione monarchica nel Regno Unito e nel Commonwealth ha ancora un valore simbolico importante, mentre l'anarchismo (o la protesta anarcoide) e' passato da tempo. Se nel 1900 in Italia l'uccisione di re Umberto I faceva notizia, demolendo nella plebe ignorante il mito dell'immortalita' dei regnanti "protetti da Dio" etc., ora la messa in discussione - eventuale - nel Regno Unito della monarchia deve muoversi ben diversamente.

Ora il passaggio da Elisabetta II a Carlo III potrebbe anche rivelarsi un passaggio critico. Ce ne sono diversi presupposti. Stiamo a vedere.

Eugen Galasso

Una mostra a Bolzano sull'indipendentismo degli anni 50-60

Visitando la mostra "BAS.Opfer fur die Freiheit", a Bolzano in via Portici 9, si ha l'impressione di una relativa (è sempre relativa, peraltro) obiettivita', dove i fatti degli anni 1950-1960, di per sè lontanissimi (di mezzo c'è stato uno Statuto di Autonomia, poi un altro, come noto), dato che certe istanze autonomistiche sono state realizzate e oggi non sono poi in moltissimi/e a chiedere l'indipendenza del Sudtirol/Alto Adige dall'Italia.

Ed a livello locale è difficile oggi far vedere le cose come se il gruppo di madrelingua tedesca in Alto Adige/Sudtirol stesse correndo pericoli (di carattere culturale? di carattere economico? di carattere politico? di rilievo sociale?) (ndd)

Ma rimane un problema: visitando la mostra se ne uscirà -quasi certamente- con valutazioni analoghe a quelle che si avevano prima di visitarla: si sara' a favore, contro, o scettici rispetto alle iniziative indipentiste di quegli anni.

Pre-giudizi, se vogliamo, difficili da "smontare".

Eugen Galasso

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