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Pietro Vittorio

Pietro Vittorio

Esperienze della nuova didattica in Alto Adige

Esperienze della nuova didattica in Alto Adige

Un progetto di didattica collaborativa nelle scuole altoatesine.

Protagonisti ragazzi della scuola italiana e della scuola tedesca.

Il progetto interdisciplinare di scrittura creativa e collaborativa è partito da un'idea di gemellaggio tra due classi II di madrelingua italiana (Bolzano) e tedesca (Merano). L'idea è stata quella di utilizzare la comunicazione in rete (e-mail e chat) per conoscersi e lavorare insieme, prima su un preciso argomento (l'acqua) e poi per scrivere un testo narrativo a più mani e a distanza,  corredandolo di immagini che illustrino le storie, in cui i ragazzi siano anche gli attori dei loro racconti. Ogni alunno si è dovuto esprimere non nella madrelingua, ma in L2. 

Serge Noiret: Università virtuali ed insegnamenti virtuali: un futuro anche in Europa?

Serge Noiret: Università virtuali ed insegnamenti virtuali: un futuro anche in Europa? 

Vorrei parlare di alcuni progetti europei e italiani di didattica nei laboratori virtuali anche se non riguardano specificamente la storia. 

Nell’Unione Europea e in particolare nella Commissione di Bruxelles, presso la dg-xxii (Education, training, youth) trovano potenzialmente posto i progetti educativi che integrano anche nuove tecnologie. Andiamo sul sito web della dg-xxii con il programma socrates e l’appen­dice per gli studi superiori, il programma erasmus. Uno dei presupposti di socrates verte anche sulle nuove tecnologie volendo favorire la «open and distance education in the European context». Esiste inoltre il programma Leonardo da Vinci per l’educazione a distanza, ora incorporato in Erasmus plus.

"Grexit": si scherza col fuoco

Mettere in crisi l'euro è la cosa più pericolosa che può accadere in questo momento. Altro che "Grexit"!

L'Unione europea è una costruzione della democrazia, della pace, e del benessere dei popoli europei. L'euro ne è la moneta, che ne subisce però tutte le distorsioni e differenze economiche e sociali. Quello che salta agli occhi oggi è che manchi "una visione europea dei problemi" e una "soluzione europea ai problemi".

Catalogna: ma l'indipendentismo non è in maggioranza

E' utile sottolineare che il voto di domenica in Catalogna non era un referendum ma l'elezione del nuovo parlamento locale/consiglio regionale. La maggioranza dei Catalani non ha votato per gli indipendentisti. E' grazie ai meccanismi elettorali che, pur moniranza nelle urne, gli indipendentisti hanno la maggioranza dei seggi.

Detto ciò, è chiaro che la politica istituzionale catalana ha accentuato i propri contenuti pro-indipendenza dalla Spagna.

Vedremo gli sviluppi.

 

Pietro Vittorio 

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