Teatro

Teatro (65)

Ci hai fatto compagnia, Valeria!

Interprete di spessore, Valeria Valeri (nata Tulli), scomparsa a 97 anni nella sua Roma. Interprete brillante, comica, sapeva però cavarserla egregiamente anche nei ruoli drammatici, "seri" come in "La vida es sueno" (La vita è sogno) di Calderon de la Barca, interpretato nel 1963, come nel "Mercante di Venezia".

Ma commedie come "Fiore di cactus" (di Barillet e Gredy), "Vuoti a rendere" di Maurizio Costanzo, come anche altre commedie, le hanno dato la notorietà, senza trascurare il cinema, pur bypassato dagli impegni teatrali.

Anche "La famiglia Benvenuti", serie TV entrata nella storia del costume nazionale, co-intepretatata con Enrico Maria Salerno, suo compagno e spesso regista, le ha dato molta notorietà, facendola conoscere al grande pubblico attraverso il famoso "piccolo schermo".

Eugen Galasso

Il gabbiano di Anton Cechov in scena a Bolzano

"Il gabbiano" di Anton Cechov, scritto nel 1895, in scena al "Comunale" di Bolzano dal 7 al 10 marzo per la stagione del Teatro Stabile bolzanino, non è solo uno dei testi più geniali del grande medico-drammaturgo-scrittore scomparso a soli 44 anni nel 1904, ma è uno dei migliori testi di quel teatro della crisi che connota la fine del 1800 e l'inizio del 1900.

"Giangatto e la strega Giuseppina" sabato 3 novembre a San Giacomo di Laives

Stavolta di sabato anziché di domenica, "Giangatto e la strega Giuseppina", in programma sabato 3 novembre alle 17 al Teatro S.Giacomo, a Laives (meglio: S.Giacomo di Laives) per la stagione "Prossima fermata:teatro" (come sempre con riduzione per adulti e bambini che viaggino in autobus SASA) organizzata dalla Cooperativa Teatrale Prometeo.

E' il teatro per ragazzi e famiglie, ma in realtà è teatro tout court. Lo spettacolo, che narra di una strega pasticciona e paurosa, supportata dal suo "famulus" Giangatto, che l'aiuta a preparare una pozione per vincere la paura, tra i quali ingredienti ci sono i capelli di bambini, cosa rara per una strega che non li mangia, i bambini. In scena l'ottimo Teatro Invito di Lecco.

Eugen Galasso

"Prossima fermata: teatro per ragazzi e famiglie": la nuova stagione

"Prossima fermata: teatro per ragazzi e famiglie": la nuova stagione, che consta di sette spettacoli di qualità, inzia il prossimo 30 settembre (di domenica) alle 17, come sempre presso il Teatro di San Giacomo di Laives per iniziativa della Cooperativa Teatrale Prometeo.

Come sempre, prezzi vantaggiosi (e ancora di più per chi ha l'abbonamento della SASA), considerando anche l'ottimo livello degli spettacoli.

Eugen Galasso

La stagione del Teatro Stabile di Bolzano. Ottimi spunti per gli spettatori.

Stagione del TSB: c'è una realizzazione dello stesso TSB, con regia di Leo Muscato (anche il testo è suo) su Chet Baker ("Tempo di Chet", in programma in novembre, dall'8 in poi) - (Baker era un genio assoluto, dalla vita tragica), jazz e teatro interagenti.

Segue un "Macbeth", ancora produzione TSB, dal 15 novembre, dove Serena Sinigaglia rapporta Macbeth e Lady Macbeth: all for the power..., in questa chiave.

In "Pueblo" Ascanio Celestini propone gli "altri", gli esclusi dal banchetto, nella sua poetica originale quanto efficacissima (4 dicembre).

Poi "Nish Koshe-Dio ride" di e con il grandissimo Moni Ovadia, cantore della musica e della grande cultura ebraica (dal 6 dicembre).

Poco prima di Natale (il 18/12) è Danio Manfredini, una delle vette del teatro "altro" a darci con "Luciano" il sogno lucido di identità perdute. Chapeau.

Una rilettura originale del mito di Turandot tra Europa e Cina, per la regia di Marco Plini, con gli attori della Compagnia nazionale dell'Opera di Pechino e un ensemble musicale italo-cinese. Dal 10 gennaio 2019.

Mentre poi, dal 16 gennaio, un altro grande narratore, Marco Paolini, con "Nel tempo degli Dei. Il calzolaio di Ulisse" (regia di Gabriele Vacis) rilegge il mito fondativo dell'Occidente.

Ancora "Piccoli crimini coniugali" di Eric Emmanule Schmitt, regia e adattamento del testo grottesco dell'originale autore francese, regia e interpretazione di Michele Placido (con Anna Monaiuto co-interprete) dal 24 gennaio.

A fine gennaio-inizio febbraio "I Miserabili" dal grande romanzo di Victor Hugo con regia di Franco Però e Franco Branciaroli quale Jean Valjean, l'eroe sociale del romanzo-epos.

A metà febbraio (dopo l'interessante "Anelante", atto unico di Flavia Mastrella e Antonio Rezza, in programma il 7/2), nella sala grande del Comunale va in scena il classico goldoniano "Le baruffe chiozzotte", regia di Paolo Valerio.

Torna poi una produzione del TSB, il 27/2/2019 con "Il Canto della Caduta", storia e leggenda locali con il tema forte dei Fanes, mito ladino-dolomitico.

Fine febbraio-inizio marzo con "L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar Wilde, spumeggiante quanto intelligente, produzione del Teatro dell'Elfo (una garanzia), regia di Fernando Bruni,

Dal 7 al 10 marzo "Il gabbiano" di Cechov, con il Teatro Stabile di Genova e la regia di Marco Sciaccaluga.

Poi "In nome del Padre", sul mito della paternità oggi (dal 10 marzo), produzione TSB, regia, testo e interpretazione di Mario Perrotta.

In aprile -dal 4- "Slavas'Snoshow" con lo stesso Slava, clown surreale. Una produzione Ater, come poi Aterballleto, dal 6 aprile.

Chiude l'ottimo Natalino Balasso, che rilegge, con Vitaliano Trevisan, "La Bancarotta" di Goldoni (dal 9 maggio).

Stagione de"La Musa Leggera"con "Rosso Napoletano"di Vincenzo Incenzo, protagonista Serena Autieri, "Mamma Mia" degli Abba, versione italiana di Massimo Romeo Piparo, il 20 novembre, "Kiss me Kate" di Cole Porter, regia di Corrado Abbati, il 4 dicembre, poi il 15 gennaio "Orfeo all'Inferno" di Jacques Offenbach, poco amato da Harry (poi Heinrich) Heine, ma vero musicista, con la Compagnia Teatro Musica Novecento, "Il Conte Tacchia" di Enrico Montesano e Gianni Clementi, dal film di Sergio Corbucci, con Montesano anche regista, il 5 febbraio, "The Addams Family" ma in italiano, il 5 marzo, per la regia di Claudio Insegno, poi il 12 aprile "Flashdance", regia di Chiara Noscherse, mentre per i "Racconti in musica", al Cristallo (non al Comunale, dove si svolge la stagione normale) Gino Paoli e Danilo Rea cantano-narrano il 23 ottobre.

Eugen Galasso

Carambolage Bolzano: in scena Fräulein Else

"Fräulein Else", novella di Arthur Schnitzler, del 1924, è in scena al "Carambolage" dal 4 maggio scorso fino al 19.

Essendo fuori sede, non so come sarà questa messa in scena, ma propongo alcune riflessioni: A) La produzione è del "Carambolage" e non VBB né del Suedtiroler Kulturinstitut, dunque delle sedi più istituzionali e vicine alla SVP, e alla curia per dirla fuori dai denti; B) Comunque sarà una novità, vista la situazione "scandalosa" (all'epoca, però, ma in Suedtirol il dominio degli ambienti curiali è ancora totale) proposta nella novella di questo scrittore e drammaturgo, a suo modo "provocatorio" (era uno psichiatra, "freudiano"), cui però reagirà il pubblico del "Carambolage", diverso da quello ufficiale e più "alternativo".

In complesso vedremo, ma sarà un passo avanti o almeno qualcosa di nuovo, di diverso... Bolzano non è, non dirò Parigi, ma neppure Innsbruck, dove, anche già negli anni Ottanta, si vedeva di tutto...

Eugen Galasso

Ciao Francesco Tono, che il "viaggio" ti sia lieve!

Con la morte nel cuore (non è retorica) annuncio la morte dell'attore, cantante, chitarrista, cantautore e poeta Francesco Tono, cantautore, attore, poeta, che, oltre al lavoro per il TSB (Teatro Stabile di Trento e Bolzano), poi, quando il giogo gli era apparso pesante, se n'era liberato lavorando in proprio.

I tre nasoni: il teatro Prometeo riporta in scena Emanuele Luzzati

Un vero e proprio "cult" questo spettacolo teatral-musicale della Compagnia Teatrale Prometeo, che torna a grande richiesta sabato 24 febbraio al Teatro "S.Giacomo"  (ovviamente nell'omonima frazione di Laives), ore 17: si tratta di un piccolo classico, scritto dal grande Emanuele Luzzati con Tonino Conte per il "Teatro della Tosse" genovese; inutile aggiungere che anche le scene sono luzzatiane come i costumi (vorrei aggiungere che un altro grande della critica e della storiografia letteraria, Luigi Baldacci, parla chiaramente di Luzzati come di un vero "poeta della scena" - purtroppo parliamo di due personalità scomparse).

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