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LIFE WOLFALPS: terminati i lavori della Conferenza finale del progetto

Chiusa la due giorni della Conferenza finale Internazionale del progetto LIFE WOLF ALPS, atto conclusivo e celebrativo del progetto Life Wolfalps iniziato nel settembre del 2013.

Il dott. Luigi Boitani Università di Roma Sapienza

Palpabile l’emozione tipica degli ultimi giorni di attività di un progetto che si sa importante, durato cinque anni, che ha interessato centinaia di persone le quali forse, inizialmente, neppure s’aspettavamo quale coinvolgimento avrebbe creato l’obiettivo del progetto, l’interesse che avrebbe destato, la sua reale portata, quanta motivazione li avrebbe spinti a dare il meglio di sé nel realizzare le decine di sfaccettature del percorso di ricerca scientifica che stavano per affrontare. Con il Muse di Trento tra i partner fondamentali del progetto – www.muse.it  .

Di seguito, solo alcuni numeri del progetto nel dettaglio denominato “Il lupo nelle Alpi, azioni coordinate per la conservazione del lupo nelle aree chiave e sull’intero arco alpino”, acronimo LIFE WOLFALPS - www.lifewolfalps.eu  :
• Durata: 01.09.2013 – 31.05.2018;
• Budget di progetto e finanziamento europeo: totale € 6.100.454; contributo richiesto all’Unione Europea: € 4.174.309;
• Formazione dello staff di monitoraggio: 512 operatori appartenenti a 43 Istituzioni che hanno dato vita al Wolf Alpine Network;
• Creazione di 2 squadre cinofile antiveleno per il contrasto del bracconaggio con 8 cani che hanno all’attivo già 200 interventi sul campo con il rinvenimento di 80 fra carcasse ed esche avvelenate;
• Cinque squadre anti-bracconaggio con 88 agenti coinvolti, raggiungendo circa 480 interventi;
• Consegna di 45 cani da guardiania perfettamente addestrati;
• 5 campagne d’informazione su testate nazionali con una tiratura superiore alle 200.000 copie;
• Punto focale, il coinvolgimento di persone nelle attività e negli obiettivi di progetto: 39 incontri a livello locale, 26 incontri con dibattito, 3 piattaforme locali di confronto, 170 serate informative con 17.000 persone raggiunte, archiviati 1.300 articoli sul tema, ondine 24 newsletter con 2.668 iscritti, Facebook con oltre 6.700 followers, un sito con circa 3.000 visitatori unici mensili;
• Una Mostra interattiva che ha viaggiato sull’arco alpino raggiungendo circa 35.000 visitatori.
• La sensibilizzazione del mondo della scuola: 130 conferenze, 315 laboratori didattici, più di 200 escursioni, realizzazione di un libro per ragazzi, 37 giornate di aggiornamento per formatori, 3 summer school che hanno formato 80 ambassador, realizzazione del gioco da tavolo “Vita da lupi”;
• attività con i media: a contrasto di dinamiche d’informazione tendenti a suscitare allarme e timore immotivati sono stati organizzati 3 corsi per giornalisti riconosciuti dall’Ordine, sono stati diffusi oltre 120 comunicati stampa, 38 uscite su stampa nazionale, 12 in televisione e 6 in radio; ecc.

life wolfalps

La produzione di dati scientifici oggettivi è imponente, “In cinque anni il Progetto LIFE WOLFALPS è diventato il punto di riferimento di ogni questione riguardante il lupo sulle Alpi Italiane e Slovene. A livello europeo il Progetto è un esempio delle migliori pratiche di gestione della popolazione di lupo sia in aree dove il predatore è presente da tempo, che nei territori dove è appena tornato”, e tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione del progetto sono consapevoli di lasciare un’eredità importante.
A chi? Soprattutto ai decisori politici, nella speranza che sappiano fare buon uso dei dati raccolti. Una cosa è certa, la scientificità del lavoro svolto non potrà non essere un riferimento indispensabile ed ineluttabile per qualsiasi decisione e proprio grazie alla garanzia dei dati oggettivi del progetto, risulterà netta l’assunzione di responsabilità del decisore politico.

La preoccupazione di un lascito così significativo è stata mitigata dalle parole del dott. Nicola Notaro (European Commision, Nature Unit, DG Environment) che, nel suo discorso di martedì mattina, dopo essersi complimentato per il lavoro svolto e per l’entusiasmo contagioso che ha respirato, ha precisato che la Commissione Europea non ha nessuna intenzione di modificare alcunché nella direttiva in parola chiarendo inoltre, che pur non potendo finanziare ulteriormente un progetto concluso, la Commissione supporterà i prodotti di Life Wolfalps identificando quelli di valenza maggiore che vanno al di là del progetto stesso; ciò affiancando un ulteriore sostegno in loco e un’approfondita riflessione su nuove possibilità.

Lo spirito del progetto sposa e si fa portavoce un’idea generale di “accettazione: non siamo gli unici padroni del paesaggio e del territorio, sarà quindi necessario ri-apprendere delle competenze perse che avevamo nel passato”. Nella consapevolezza delle difficoltà possibili per chi in montagna lavora, l’attività di sostegno per gli allevatori si realizza, certamente, mediante indennizzi, protezione, controllo, buone pratiche, formazione, comunicazione, ecc. e attraverso il sostegno pubblico.

La Conferenza ha visto tra i relatori i maggiori esperti europei di grandi carnivori del gruppo LCIE – www.lcie.org  (Large Carnivore Iniziative for Europe – gruppo specializzato di IUCN’s Species Survival Commision) che hanno collaborato all’organizzazione del medesimo. Nella giornata successiva, gli stessi esperti LCIE hanno dato inizio al loro meeting di due giorni, presso il MUSE, che si concluderà venerdì 23 marzo.

Franco Boscolo

Last modified onDomenica, 08 Aprile 2018 09:40