Il laburismo inglese va a sbattere contro il muro alle elezioni

Jeremy Corbyn, che molti/e credevano astro nascente della sinistra anti-riformista e"dura" (a livello europeo), si è rivelato invece un fallimento elettorale, nelle recenti elezioni di inizio dicembre.

Sembrava la speranza dei neo-anti-imperialisti, di quanti ritengono necessaria l'alternativa al"blairismo", con una posizione accentuatamente spostata a sinistra rispetto all'orientamento fin troppo centrista dell'ex-leader Tony Blair.

Nella sconfitta dei Labour alle recenti elezioni inglesi questo elemento (cioè una distanza tra politica teorica e situazione concreta) può aver pesato, ma il vero motivo credo sia nella posizione oscillante sulla "Brexit" di Corbyn (contro, ma insieme favorevole ad un nuovo referendum: vera contraddizione in termini) che lo ha penalizzato facendolo ritenere non credibile.

C'è poi chi gli rimprovera il passato giovanile su posizioni trotzkiste, ma la cosa non risulta dalle biografie "omologate". Certo è che le contraddizioni della sua politica, il definirsi "socialista democratico" quando invece guarda decisamente a sinistra devono aver pesato a livello elettorale.

Ma c'è ancora un motivo per cui Mister Jeremy non è "andato bene" alle elezioni ed è un motivo grave: Corbyn persegue una politica antisemita, schierandosi sempre, acriticamente, a favore di Palestinesi e Paesi arabi.

Un laburismo di questo tipo, chiaramente, non potrà avere un futuro.

Adesso Corbyn si deve dimettere da leader del partito laburista. Ma, ha annunciato, lo farà solo a gennaio. Mah!

Eugen Galasso
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Last modified onGiovedì, 26 Dicembre 2019 21:33