Gli incontri del centro destra Altoatesino: gettate le basi di un rilancio politico?
Negli ultmi anni, da elettore del centrodestra, ho uno smarrimento totale ed uno svuotamento completo dei valori che contraddistinguevano una classe politica locale (lasciamo perdere il livello nazionale). Erano anni in cui il centrodestra orientava il governo della provincia, e grazie a questo si facevano politiche incisive, nei confronti dei cittadini vi era rispetto, se ne ascoltavano le esigenze, e le proposte.
Da ormai due legislature siamo in un fango, un immobilismo, con una SVP in metamorfosi ed un PD invertebrato. In tutto questo, la deflaglazione del centrodestra locale, con lotte intestine, ha dato il colpo di grazia all'opposizione. Risultato? Un governo provinciale che non ha il coraggio di decidere, con tanto fumo e riforme abbozzate portate avanti con risultati scarsi, per non dire pessimi, come la riforma sulla toponomastica e la non riforma sulla scuola italiana.
Nel marasma politico locale i cittadini sono costretti a barcamenarsi tra lavoro, tasse, spese, e la vita quotidiana, senza una speranza che, dopo anni di crisi, di tagli e di riduzioni di spesa, arrivi il momento della ripresa, non solo economica, ma anche di intenti, di programmi e di visioni: una visione nel futuro, con programmi e proposte a breve termine per venire incontro alle esigenze immediate, e con delle strategie lungimiranti per assicurare lo sviluppo futuro.
Oggettivamente, l'unico punto di sviluppo futuro in campo è il NOI, il parco tecnologico in fase di costruzione, dove la ricerca aziendale e la ricerca, se correttamente incentivate dalla politica, potranno dare uno sbocco alle future generazioni e divenire calamita per le aziende che possono venire qui, a creare lavoro, dal sud (dopo Salorno) e dal nord (oltre Brennero).
Tornando allo squasso politico, la serata organizzata sabato 25 febbraio dal Circolo "il Nibbio" di Bolzano è stata una vera e propria novità, che da anni non si vedeva sulla scena politica. Messi da parte odii e rancori, una buona parte del centrodestra (che alle comunali di Bolzano aveva proceduto diviso) si è reincontrato per gettare le basi di una confederazione o di una unione del centrodestra, partendo in primo luogo da un programma! Avete letto bene, un programma, i valori, gli ideali, e le battaglie che per anni sono state il tratto distintivo del centrodestra. Io sono convinto che ripartire da ciò che unisce, parlando e ragionando sul concreto delle tematiche, sarà sicuramente l'elemento che porterà al successo, e garantirà il collante che si è ricercato durante la serata.
Altre serate tematiche saranno organizzate e con piacere vi prenderò parte, perche fermamente convito della possibilità di ricreare quella comunità che, a squarciagola grida e sta cercando una forza politica, non populista, non estremista, ma concreta, la quale con serietà e coerenza faccia proposte comprensibili da parte della cittadinanza. Ma, naturalmente, serviranno delle iniziative politiche, e non solo culturali, nei prossimi mesi per far maturare dei risultati concreti e per costruire un rapporto corretto ed equilibrato tra le varie componenti.
Non mi pare, invece, serva a raggiungere risultati positivi l'atteggiamento preso di fronte a questi primi passi di dialogo da parte di alcuni esponenti dell'area politica del centrodestra, proprio nel momento in cui si è dato inizio ad un percorso che può portare all'unità. I problemi tra le persone ed i rapporti arrugginiti, per il bene comune della comunità, devono essere superati. Lo chiedono gli elettori, lo chiede il buon senso.
Nicola Lageder
socio fondatore di Alleanza per l'Alto Adige